Chatgpt down, ecco cosa è successo
Il popolarissimo chatbot di intelligenza artificiale di OpenAI, ChatGPT, ha subito una significativa interruzione globale martedì, colpendo numerosi utenti sulla sua piattaforma web e sulle sue applicazioni mobili.
L’interruzione, che ha interessato anche i servizi API cruciali di OpenAI e il generatore di testo-video Sora, ha causato notevoli disagi sia agli abbonati individuali che ai clienti aziendali.
E’ quanto lamentato dagli utenti tramite la piattaforma online Downdetector, dove nelle ultime 24 ore sono comparse numerose segnalazioni di problemi di accesso all’intelligenza artificiale di Open AI. La maggior parte degli utenti sta riscontrando difficoltà nell’utilizzo dell’applicazione.
Alle ore 10.00 del 10 giugno, gli utenti hanno cominciato a segnalare problemi con ChatGPT. Il chatbot sembra bloccarsi o generare risposte molto lentamente. Le segnalazioni sul portale Downdetector hanno raggiunto quota 1153. A molti utenti sta comparendo il seguente messaggio sull’interfaccia del chatbot: “Qualcosa è andato storto mentre stavamo generando la risposta. Se il problema persiste per favore contatta il nostro help center”, ad altri semplicemente la pagina non si carica o il chatbot si blocca prima di generare la risposta.
Le segnalazioni stanno arrivando da tutta Italia, soprattutto dalle principali città. Tra queste: Milano, Roma, Napoli, Perugia, Venezia, Bologna, Torino. Non è chiara la natura del problema. Ma il problema è esteso, sono stati segnalati problemi in diverse aree del mondo.
OpenAI ha confermato il down “Stiamo riscontrando problemi”, si legge su status.openai.com: “Alcuni utenti riscontrano tassi di errore e latenza elevati nei servizi elencati. Stiamo continuando a indagare sul problema.”
Il down potrebbe essere dovuto a un problema in corso sul server di hosting del sito, da problemi di connettività del provider di servizi Internet (ISP) ma anche da errori DNS, quando il dispositivo non riesce a connettersi con il server DNS. E’ probabile che vi sia stato un eccesso di contatti da gestire