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Instabilità politica a Cava de' Tirreni |
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Cava de’ Tirreni: il Consiglio comunale affonda l’Azienda Consortile. Il sindaco Servalli parla di “pagina vergognosa”

8 giugno 2025 | 18:43
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Cava de’ Tirreni: il Consiglio comunale affonda l’Azienda Consortile. Il sindaco Servalli parla di “pagina vergognosa”

Cava de’ Tirreni. Un clima rovente agita la scena politica della città dopo la seconda bocciatura, in meno di un anno, del provvedimento che avrebbe dato vita all’Azienda Consortile per la gestione unificata dei servizi sociali nel comprensorio di Cava de’ Tirreni e della Costiera Amalfitana. Con 12 voti contrari e 11 favorevoli, il Consiglio comunale ha ancora una volta respinto l’atto costitutivo, già naufragato a novembre.
Il sindaco Vincenzo Servalli non ha celato la sua delusione definendo quanto accaduto come «una pagina vergognosa», lamentando le fibrillazioni e le frenesie che, a suo dire, intrecciano interessi pre-elettorali e dinamiche consiliari ormai fuori controllo. Per Servalli, è chiaro: il voto contrario rappresenta una scelta politica che rischia di compromettere il futuro stesso dei servizi sociali, che avrebbero potuto essere reimmaginati attraverso questa nuova azienda consortile.
A mettere in discussione la proposta è stato ancora una volta il consigliere Murolo, le cui osservazioni tecniche sullo statuto dell’azienda hanno sollevato dubbi rilevanti. Ma nel fitto intreccio di voci e posizioni, spiccano le tensioni interne alla stessa maggioranza: l’adesione a Forza Italia di alcuni consiglieri – Barbuti, Mandara, Santoriello – e dell’assessore Del Vecchio, avvenuta senza la costituzione di un gruppo consiliare autonomo, ha orchestrato nuove polemiche, tanto a sinistra quanto nel centrodestra.
“Una scelta che certamente non ha contribuito a rasserenare il clima già rovente” ha dichiarato Servalli, sottolineando come il gesto abbia alimentato uno scenario già di per sé complesso. La città si ritrova così in un intreccio di intenti e disillusioni, dove la coesione politica sembra dissolversi tra le crepe di una fiducia ormai logorata.
Dall’altra parte le opposizioni – Fratelli d’Italia, Noi Moderati, Siamo Cavesi – non sono rimaste in silenzio. In una nota congiunta, i gruppi hanno parlato di un disegno amministrativo «strutturato male e carente sotto il profilo economico-finanziario», definendo l’intera vicenda «un disastro» che rischia di ricadere, come spesso accade, sulla cittadinanza. La loro posizione è chiara: non si può proseguire lungo un sentiero che giudicano inefficace e pericoloso.
Intanto, il ruolo di Forza Italia rimane un enigma nel già complesso quadro politico. Con il coordinatore regionale Fulvio Martusciello intenzionato a riorganizzare la presenza del partito nella città, il futuro del centrodestra locale appare altrettanto fluido quanto instabile.
Il consiglio comunale di Cava si trova oggi dinanzi a un bivio che pone nuove riflessioni: proseguire in un cammino frammentato o cercare, con lucidità, di ricomporre la trama istituzionale che garantisca dignità e sostanza ai servizi per i cittadini. In questa intricata fase, ciò che emerge con forza è il bisogno di un rinnovato patto di responsabilità collettiva, capace di trascendere le logiche di fazione e restituire alla politica locale il suo volto più autentico: quello che si prende cura della comunità.
Un nuovo capitolo è alle porte. Resta da vedere se la classe politica sarà in grado di imboccare la via della coesione o se continuerà a perdersi nella selva delle rivalità, lasciando la città a vagare in una crisi che non è più solo amministrativa, ma profondamente sistemica.