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Azienda Speciale Cava-Costa d’Amalfi |
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Azienda Speciale Cava-Costa d’Amalfi: dubbi, manovre e sospetti attorno al nuovo Statuto

10 giugno 2025 | 18:20
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Azienda Speciale Cava-Costa d’Amalfi: dubbi, manovre e sospetti attorno al nuovo Statuto

A Cava de’ Tirreni l’Azienda Speciale Cava-Costa d’Amalfi(ASCCC) è tornata al centro del dibattito politico cittadino, nel pieno di una fase delicata che precede il voto sul nuovo Statuto. L’attenzione è alta, ma ciò che preoccupa molti osservatori è il clima che circonda questa votazione, percepito come segnato più da strategie di spartizione politica che da un reale impegno per il buon funzionamento dell’ente.
Il sindaco Vincenzo Servalli sembra aver raggiunto un equilibrio politico utile all’approvazione del testo, ma non mancano le perplessità. Più che un’intesa nata da una visione comune sul futuro dell’ente, la “quadra” sembrerebbe rispondere a logiche di partito e a riorganizzazioni interne che sanno tanto di scambio di ruoli e favori.
Uno degli snodi principali è la possibile sostituzione dell’assessore alle Politiche Sociali, Giovanni Del Vecchio, ormai allineato con il presidente del Consiglio comunale Barbuti in area Forza Italia. Secondo indiscrezioni, la sua uscita sarebbe funzionale a un ingresso di un rappresentante di Rifondazione Comunista: un passaggio che, se confermato, ridisegnerebbe gli equilibri politici della maggioranza e metterebbe in evidenza una certa “elasticità” ideologica tra i consiglieri, a discapito della coerenza e della trasparenza verso i cittadini.
A rendere il quadro ancora più complesso è la posizione del consigliere Luigi Petrone. Ex frate, noto per i suoi richiami ai valori morali e alla correttezza, aveva inizialmente votato contro lo Statuto. Ora, però, sembrerebbe pronto a cambiare idea. Una virata che ha suscitato non poche perplessità. In molti si chiedono se dietro il possibile cambio di voto vi sia l’influenza di Adolfo Salsano, un’eventualità che solleverebbe interrogativi sull’autonomia del consigliere. Un “voltafaccia” da parte di Petrone, giustificato da vaghi riferimenti al bene comune, rischierebbe di compromettere definitivamente la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni locali.
In questo contesto si inserisce anche il ruolo della consigliera Avagliano, che in passato aveva votato contro lo Statuto. Il suo nuovo orientamento sarà monitorato con attenzione da un elettorato ormai stanco dei continui riposizionamenti tattici.
Al centro della discussione resta il funzionamento stesso dell’ASCCC. Le carenze documentali sollevano dubbi sulla legittimità dell’intero iter, con la possibilità che anche la Corte dei Conti venga chiamata a valutare eventuali anomalie. In tal caso, la posizione dell’amministrazione – e di chi avrà sostenuto lo Statuto – potrebbe diventare particolarmente difficile da difendere.
Il timore, espresso da diversi ambienti civici, è che l’Azienda Speciale si trasformi in un nuovo contenitore clientelare, come accaduto con il Consorzio Farmaceutico. Progetti nati per tutelare i più fragili si sono in passato rivelati strumenti per sistemare amici e parenti, con il rischio di infiltrazioni in ambito comunale.
A fronte di ciò, risulta ingiustificabile la narrazione secondo cui il mancato avvio dell’ASCCC bloccherebbe i servizi sociali. Il Piano di Zona, rafforzato da una delibera approvata già a gennaio, è pienamente operativo e sufficiente a garantire l’erogazione dei servizi. Chi afferma il contrario rischia di strumentalizzare il disagio sociale per coprire scelte legate alla gestione del potere.
n definitiva, l’unico modo per dare legittimità e credibilità al nuovo Statuto sarebbe una revisione profonda e condivisa, che elimini ogni sospetto di accordi sottobanco. In assenza di una vera discontinuità, ogni voto favorevole — soprattutto se in contraddizione con posizioni precedenti — verrà percepito come frutto di compromessi, alimentando ulteriormente la disillusione di una cittadinanza che chiede trasparenza, coerenza e serietà.