Eav, deragliamento treno Napoli-Sorrento: Non una pietra, ma bulloni mancanti all’origine dell’incidente

Svio treno Napoli-Sorrento: Non sabotaggio ma guasto tecnico. Bulloni mancanti la causa. L’indagine EAV svela la verità
L’ipotesi del sabotaggio, paventata nei giorni scorsi, cede il passo a una verità tecnica ben più concreta e preoccupante. A causare lo “svio” del treno della linea Napoli-Sorrento, avvenuto all’altezza della stazione di Pioppaino, non sarebbe stata una pietra sui binari, bensì il cedimento di un componente fondamentale dovuto alla mancanza di bulloni.
È quanto emerge dalle prime risultanze dell’indagine tecnica interna condotta dai tecnici dell’Eav (Ente Autonomo Volturno), l’azienda di trasporto regionale. Contrariamente a quanto inizialmente ipotizzato, che puntava il dito contro un possibile atto vandalico testimoniato dalla presenza di una grossa pietra, l’analisi del convoglio danneggiato ha rivelato una falla manutentiva o strutturale di ben altra gravità.
Secondo quanto riportato anche da “Il Mattino”, il deragliamento sarebbe stato innescato dalla caduta del serbatoio dell’aria durante la marcia del treno. Un evento non casuale, ma diretta conseguenza della mancanza di due dei quattro bulloni previsti per il suo fissaggio. La caduta del serbatoio avrebbe quindi generato un pericoloso “effetto leva” che ha fatto uscire il vagone dai binari, provocando lo svio.
Restano ancora da chiarire i motivi di tale mancanza e se si sia trattato di un difetto di montaggio, di una negligenza manutentiva o di usura non rilevata. Sarà compito della commissione d’inchiesta istituita dalla stessa Eav fare piena luce su questo aspetto cruciale.
Altro elemento inquietante che emerge dalla ricostruzione è il mancato intervento dei sistemi automatici di sicurezza. Nonostante il cedimento di una parte del convoglio, il treno non si è fermato autonomamente come invece dovrebbe accadere in presenza di anomalie significative. A bloccare la corsa non sono stati né il macchinista né il capotreno, ignari di quanto stesse accadendo nella parte posteriore del convoglio.
È stata la prontezza dei viaggiatori a evitare conseguenze peggiori. Attraverso l’azionamento del segnale d’allarme e, successivamente, del dispositivo di apertura delle porte (che per protocollo determina l’arresto immediato del treno), i passeggeri hanno di fatto bloccato il convoglio. Solo a quel punto il capotreno si è reso conto della gravità della situazione.
L’azienda, che in un primo momento aveva avvalorato l’ipotesi del sabotaggio diffondendo immagini di una pietra vicino ai binari quasi a supporto di tale tesi, si trova ora smentita dai risultati della propria commissione interna. Una circostanza che solleva interrogativi sulla tempestività e accuratezza delle prime valutazioni.