Per Papa Francesco una morte “improvvisa” , la spiegazione del professor Sesti

Per Papa Francesco una morte “improvvisa” , la spiegazione del professor Sesti Le indiscrezioni sull’ictus o colpo apoplettico erano circolate sin dalla mattinata. La morte di Papa Francesco è stata accertata alle 7:35 di oggi, lunedì 21 aprile. Ora è iniziata la lunga sequenza di procedure e liturgie che porterà ai funerali di Papa Francesco, all’inizio del Conclave e all’annuncio del prossimo Papa. Il professor Giorgio Sesti, docente di Medicina Interna presso l’Università Sapienza di Roma, all’Adnkronos aveva attribuito il decesso a una probabile morte improvvisa “e non a un aggravamento di condizioni pregresse”, considerando che il Papa era stato senza ossigeno durante i riti pasquali.
“Le morti improvvise – ha spiegato Sesti – avvengono quando si spengono i due organi che riescono a comandare l’organismo: il cuore, quindi l’arresto cardiaco; o il cervello quindi un ictus che può essere sia ischemico che emorragico, che lede drammaticamente le funzioni cerebrali”. Nelle ultime ore sono arrivate le prime notizie ai media sulle dinamiche della morte. Lo riporta il Corriere della Sera: “Ora c’è la conferma che è stato un ictus sopravvenuto nell’ambito di un grave problema cardiocircolatorio”. Le dinamiche più chiare potrebbero essere rivelate dalla Sala Stampa Vaticana questa sera, dopo il Rito della Constatazione previsto per le 20:00.
Ictus ischemico e ictus emorragico
Come spiegato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), si distinguono due tipologie di ictus: ictus ischemico e ictus emorragico. Nel primo caso l’ostruzione del flusso sanguigno è determinata da un trombo (coagulo di sangue) che blocca un’arteria diretta verso l’encefalo; nel secondo scaturisce invece dalla rottura di un vaso con conseguente emorragia cerebrale. Si tratta di un evento che può comportare danni cerebrali permanenti – con conseguente disabilità – e la morte del paziente in breve tempo. L’ictus può colpire anche individui giovani, ciò nonostante l’età rappresenta uno dei fattori di rischio più significativi. A partire dai 55 anni, infatti, i tassi di incidenza raddoppiano per ogni dieci anni in più. Tra le cause principali figurano ipertensione, diabete, obesità e stile di vita insalubre.