Costiera amalfitana, il traffico: la nostra “Via Crucis”. Le targhe alterne non servono a niente

Come ogni anno, la Settimana Santa in Costiera Amalfitana si conferma non solo come momento di profonda partecipazione religiosa e tradizione folkloristica, ma anche come periodo critico per la viabilità lungo la celebre Statale 163 Amalfitana. Processioni suggestive, riti antichi e il consueto afflusso di turisti e fedeli si sono infatti accompagnati a inevitabili disagi per la circolazione stradale.
Il tratto più problematico si è rivelato quello che da Amalfi conduce a Castiglione di Ravello, dove la storica strozzatura della carreggiata in direzione Minori ha trasformato la strada in un interminabile serpentone di auto. Le attese per percorrere pochi chilometri hanno superato i 40 minuti, con code a passo d’uomo che hanno messo a dura prova residenti, operatori turistici e visitatori.
A peggiorare ulteriormente il quadro è stato il maltempo che ha imperversato sulla Costiera, costringendo alla sospensione i collegamenti marittimi. Senza il supporto dei traghetti, tradizionale via di fuga dal traffico terrestre, l’intero flusso di persone e mezzi si è riversato sulla già congestionata rete viaria costiera, in particolare tra Maiori e Amalfi, trasformando la circolazione in un vero e proprio caos.
Se da un lato era stato predisposto un dispositivo di targhe alterne per tentare di alleggerire il traffico, dall’altro l’assenza di controlli sul territorio ne ha vanificato l’efficacia. In molti hanno ignorato le limitazioni, contribuendo al congestionamento di una viabilità che, già di per sé complessa per caratteristiche orografiche e limiti strutturali, risulta facilmente al collasso in occasioni di grande afflusso.
La situazione vissuta in questi giorni è solo l’ennesima conferma di una criticità ormai cronica che si ripresenta puntualmente in occasione di festività e ponti primaverili. Residenti e amministratori locali da tempo invocano soluzioni strutturali e una gestione più efficace dei flussi turistici, in grado di garantire sia la sicurezza della circolazione sia la vivibilità dei luoghi, patrimonio di bellezza riconosciuto a livello mondiale.
>ede e tradizione, dunque, continuano a convivere con le difficoltà logistiche di un territorio tanto affascinante quanto fragile. La speranza è che, oltre alla consueta pazienza di residenti e visitatori, si possa presto contare su misure concrete e durature per una mobilità più sostenibile in Costiera.
