Bus fermi per protesta, accordo e comitati dei pendolari
Da qualche giorno tra i dirigenti dell’Eav ed i suoi dipendenti sugli autobus, c’è una diatriba che i bus improvvisamente non siano in condizioni di sicurezza, ma il giorno prima erano buoni e quello dopo non sono più buoni. Intanto c’è stato un’intesa in Prefettura tra Eav e sindacati
Redazione – I comitati dei pendolari vogliono chiarezza sulla questione dei bus fermi per protesta.
Da qualche giorno tra i dirigenti dell’Eav ed i suoi dipendenti sugli autobus, c’è una diatriba perché improvvisamente non siano in condizioni di sicurezza, ma il giorno prima erano buoni e quello dopo non sono più buoni.
Di questa diatriba ne fanno le spese i pendolari che si devono spostarsi da una zona all’altra, per motivi di lavoro o per altri.
Così i comitati dei pendolari vogliono chiarezza ed il ripristino del servizio in tutta la provincia, ed hanno emanato un comunicato:
“Eav se ha prove delle sue accuse rivolte ai dipendenti deve andare in procura, e nelle more adoperarsi per risolvere l’incresciosa questione, invece di aizzare i pendolari contro i dipendenti.
Ad oggi con l’elevato numero di corse di linea e quelle sostitutive e/o integrative del servizio ferroviario soppresse, l’azienda è responsabile di mancata ottemperanza alle norme del contratto di servizio e si adombra l’interruzione di servizio pubblico”.
Poi nella giornata del 27 novembre c’è stato un accordo in Prefettura tra Eav e sindacati per far rientrare gli autisti sui vecchi turni dal giorno 1/12 fino al giorno 7/01 in attesa delle contrattazioni aziendali per la messa in servizio dei nuovi turni.
GiSpa