Ricorso alle progressioni del comando vigili di Lacco Ameno, il sindaco Pascale: «Non cederemo ai ricatti, il marcio sta dall’altra parte!»

Progressione verticale al comando vigili del comune di Lacco Ameno nell’isola d’Ischia,il sindaco Giacomo Pascale commenta l’ esito dell’udienza innanzi al TAR Campania sulla contesa e chiacchierata procedura. Pascale parla delle liti, le polemiche, il polverone, ma anche l’indagine in corso. Non sua mezzi termini. Prima di tutto commenta l’esito del tribunale amministrativo dell’8 maggio 2024. Il sindaco di Lacco Ameno non è sorpreso, anzi trova corretto che il ricorso venga trattato nella sua interezza, sia per quanto attiene la prima istanza che i motivi aggiunti dell’unica ricorrente. Eppure, non lesina commenti sprezzanti e non apprezza chi sin dall’inizio ha provato a condizionare con il “ricatto” annunciando eventuali ricorsi che puntualmente sono stati poi presentati.L’amministrazione comunale, in primis il sindaco, non cedono a pressioni di nessun tipo, in quanto gli atti prodotti restano nelle prerogative esclusive dell’Ente.
-Sindaco Pascale, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto dopo questo ennesimo round?
«Si deciderà tutto il 5 giugno. È tutto fermo fino a quella data. Giovedì 9 maggio il Tar ha emesso l’ordinanza rispetto all’udienza del giorno prima e la sesta sezione, ha stabilito di rinviare tutto alla camera di consiglio che è stata fissata al 5 giugno prossimo per trattare in modo congiunto sia l’istanza cautelare che i motivi aggiunti. Confermando, nelle more, la precedente sospensione, già chiesta dall’amministrazione comunale in sede di presentazione del ricorso da parte della Pisani Loreta».
-Condivide la scelta dei giudici di procrastinare la decisione?
«Trovo corretto che il ricorso venga trattato nella sua interezza, sia per quanto attiene la prima istanza che i motivi aggiunti. Avrei trovato, piuttosto, confliggente la discussione in due momenti e in due parti distinte del ricorso stesso. Difatti mi chiedo che senso avrebbe avuto, in quanto qualunque sarebbe stato l’ esito del primo, comunque, restava sospeso in relazione all’esito del secondo, dopo i motivi aggiunti. Pertanto, tutto è rimandato al 5 giugno, per la trattazione congiunta. Non sono un avvocato, ma credo che la scelta dei giudici sia da condividere.Resto fiducioso ed ottimista che possa prevalere la trasparenza e la legalità degli atti amministrativi prodotti. Sono certo che la procedura è corretta e che avremo ragione. Resto convinto, infine, che tutti gli atti sono stati redatti secondo legge, con la massima professionalità degli uffici comunali. Restiamo quindi sereni nell’attendere il giudizio del Tribunale Amministrativo e del collegio chiamato a decidere».
-Ma è davvero convinto che questa progressione non nasconda altro, sia quella giusta secondo legge. Le va di spiegarci l’indagine in corso oltre i ricorsi?
«Trovo assurdo che una progressione verticale ordinaria che normalmente avviene in ogni comune d’Italia, da noi a Lacco Ameno, si sia provato a sporcarla, a sporcare le persone coinvolte con calunnie, menzogne, sterili personalismi e
soprattutto denunce che sfociano anche nell’aspetto penale, ma che non trovano, nessun riscontro nei fatti e negli atti che l’amministrazione ha voluto adottare nell’ambito delle proprie prerogative che restano di esclusiva competenza e spettano all’organo politico-amministrativo. Trovo già di per sé squallido e fuori luogo che un dipendente comunale impugni gli atti prodotti dalla propria amministrazione e dall’Ente di appartenenza. Per quanto attiene alle denunce, predisposte da qualcuno e presentate da terze persone, danneggiano decisamente l’immagine dell’Ente che ho l’onore di rappresentare. Pertanto, con i miei legali verificherò come tutelarla in tutte le sedi. Rispedisco al mittente tutto il fango che mi sta gettando addosso provando a sporcare una procedura che di sporco non ha nulla. L’auspicio è che il 5 giugno, possa essere la data dove finalmente, con chiarezza emergerà tutto quanto sto dichiarando al Suo giornale. Resta nelle prerogative esclusive della pubblica amministrazione di poter prevedere all’interno dell’Ente scatti di carriera, progressioni sia orizzontali che verticali, sia ordinarie che straordinarie. Resto fiducioso nella giustizia amministrativa, convinto che il collegio, leggendo gli atti, saprà rilevare e riconoscere che gli stessi sono stati adottati secondo le prescrizioni delle leggi vigenti e prodotti con la trasparenza e la professionalità necessaria da sempre riconosciuta ai funzionari del Comune di Lacco Ameno. Quale uomo delle istituzioni, con ottimismo aspetto l’udienza, affinché il 5 giugno, finalmente, si possa scrivere la parola fine a questa storia, che qualcuno ha voluto e ancora prova a sporcare e a descrivere come una storia brutta, mentre invece è riconducibile esclusivamente nell’alveo naturale di scelte che rientrano, come dicevo prima, nelle prerogative del governo locale».
-Perché ci tiene così tanto, sembra quasi un fatto personale?
«Innanzitutto, credo sia doveroso difendere sempre e comunque le proprie scelte e i propri atti amministrativi.L’esito finale di questa triste storia alla quale anche voi stampa, avete ritenuto di dare forse un’eccessiva importanza e visibilità, testimonierà non solo la correttezza degli atti stessi, come dicevo prima, ma anche che il marcio, più volte adombrato, non sta “da questo lato”.Non sono il Sindaco che può sottostare a minacce, a ricatti velati, a denunce con firme anonime, né posso mai sottostare alle bizze di chi vuole scavalcare leggi e regolamenti e poi magari apparire come vittima di una scelta politico-amministrativa. Non tollero, non ho mai tollerato, che possano prevalere l’arroganza e la presunzione.Resto fiducioso nella magistratura, continuo a credere nella legalità e non accetto né giustifico il comportamento di chi infanga, inventando aspetti penali, che nulla hanno a che fare con una procedura amministrativa».