Frana Ischia.  Legnini, 47 milioni, per aprire la fase 1

A 60 giorni dalla frana, Legnini traccia lo spartiacque tra la fase critica e la progettazione del futuro. Di fatto lo stato dell’arte, resta deludente e la delusione traspare dal volto dello stesso commissario. Un volto che ieri, in videoconferenza, malcela le difficoltà di un percorso che si cerca di avviare e un cammino ancora troppo lungo ed ancora da tracciare. A due mesi dalla frana che si è abbattuta su Casamicciola Terme, il Commissario per la ricostruzione post sisma e per l’emergenza a Ischia, Giovanni Legnini, ha, annunciato la riapertura a due corsie della ex strada statale 270 con opere provvisionali e illustrato il predisponendo Piano degli interventi urgenti appena trasmesso al Capo Dipartimento della Protezione Civile e l’Ordinanza, varata ieri stesso, che ne attua una prima parte affidandosi alla discussa Sma Campania di deluchiana memoria.

Un piano in tre parti

Il Piano degli interventi urgenti è articolato in tre fasi di attuazione, la prima di immediata attuabilità e che dovrà essere oggetto di specifica delibera del Consiglio dei ministri, le altre due da approfondire e definire anche tenendo conto delle disposizioni del decreto-legge  convertito in legge dal Senato che finanzia ma non copre del tutto le somme necessarie agli interventi che dovrebbero restituire sicurezza all’isola tutta di cui Legnini è delegato e non alla sola Casamicciola, direttamente colpita. “Non è dato sapere– spiega Legnini rispondendo al nostro giornale- a che livello ci porta e che cosa ci conteste di raggiungere questa fase, ma ci consente di cominciare avviando gli interventi progressivi per diminuire il rischio residuo. Partiamo da una base di programmazione”.

47 mila euro per la prima fase in somma urgenza

Una prima fase contempla gli interventi di immediata esecuzione, eseguibili senza ulteriori adempimenti, e la progettazione degli interventi più complessi, ma da effettuare al più presto, per un importo complessivo di 47 milioni di euro.

93 mila euro per la seconda fase e le progettazioni

La seconda fase vedrà il finanziamento e l’attuazione delle opere di somma urgenza per le quali è necessario almeno un primo livello di progettazione, per un importo di circa 93 milioni di euro. È forse questa la fase pi importante, quella della svolta reale che consentirà mediante il riuso e lo smaltimento virtuoso del lavoro e dei prodotti della prima fase di realizzare importanti reti ed infrastrutture “fortemente simboliche” per Ischia spiega Legnini. Ovvero: le vasche di colmate sui versanti dell’Epomeo, la passeggiata sulla litoranea di Casamicciola sulla scorta delle vecchie progettazioni comunali, approvate già dalla sovrintendenza più di 10 anni fa e la protezione delle coste e del litorale di Forio con una nuovo camminamento turrita.

Poi gli interventi strutturali

L’ultima fase riguarderà gli interventi strutturali di messa in sicurezza di tutto il territorio dell’isola per il quale si è sin qui provveduto solo ad una prima ricognizione sommaria del fabbisogno proposta dai Soggetti Attuatori. Ne scorrerà dunque di acqua e fiumi di lava e fango sotto i ponti della frana.

Servono ancora risorse e un piano di delocalizzazione

Raggiunti, con questi step, una condizione di normalità e sicurezza si potrà cominciare a progettare, servono per questo risorse dal governo ed un piano di ricostruzione e delocalizzazione. Falliti entrambi sin qui con la legge sisma ischia e gli emendamenti presentati e che ora si cerca di far approvare nel decreto terremoti in esame al senato. Ci sono 25 milioni di euro già previsti per questo. Se non dovesse passare la pronto  Legnini si è detto pronto ad usarli per altro.

La settimana prossima iniziano i sopralluoghi per riperimetrare le aree A. Si parte da Piazza Bagni

Annunciate anche le attività di verifica affidate ad un pool di tecnici commissariali e comunali, in attesa di definire le convenzioni con ReLUIS ed università, annunciate in prima fase, per riperimetrare le aree A, evacuate a Casamicciola. Si partirà da piazza Bagni, la zona più soggetta a rischi alluvione, per poi risalire lungo il territorio, riscontrando le istanze dei cittadini che chiedono di rientrare a casa, rivedendo il piano di interdizione delle abitazioni e del paese senza aspettare oltre. Il tentativo, rispetto agli intenti iniziali, è restituire all’uso dei cittadini le abitazioni, solo all’esito positivo del consulto tecnico con il pool. Decisioni molto impegnative per chi dovrà assumersi pesanti responsabilità . Per le schede di agibilità AeDEI e gli agibilitatori in senso stretto ci vorrà ancora tempo è stanziamenti per finanziare le convenzioni e gli accordi. Ovviamente tutto sarà strettamente legato alla rimozione del fango, al disgaggio dei massi ed al ripristino di infrastrutture e servizi.

Sma e sala operativa

Nel corso dell’incontro, tenutosi in via telematica, il Commissario presenterà alla stampa anche il testo della Ordinanza, emessa ieri stesso, con la quale si dà avvio a una serie di attività per la messa in sicurezza del territorio affidate al Soggetto attuatore SMA Campania.  Alla conferenza stampa è intervenuto anche il Commissario prefettizio del Comune di Casamicciola, Simonetta Calcaterra, che ha illustrato il progetto della sala operativa di protezione civile e i tempi di attivazione della stessa: “Un’opera con presidi a noleggio che al momento ha una previsione di validità temporanea e prevederà l’impiego di 4 presidianti pronti ad intervenire in caso di allarme ”. L’opera muoverà di pari passo con il Pluviometro di Italo Giulivo collaudato il 24 gennaio sulla collina del Paradisiello e non ancora attivo. Legnini ha definito l’impegno in atto come “Una progressiva uscita dal emergenza in modo partecipato” annunciando in ciò la prossima assemblea a pubblica per il 31 gennaio prossimo.

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