I piatti tipici della Costiera Amalfitana ed i dieci ristoranti in cui gustarli

Riportiamo un interessante articolo pubblicato dal sito “tourismitalia” nel quale si parla di alcuni dei piatti tipici della costiera amalfitana e dei ristoranti in cui poterli gustare. Si tratta, ovviamente, di una scelta fatta dal sito che non vuole assolutamente escludere i tantissimi altri ristoranti presenti sul territorio nei quali si può apprezzare la cucina tipica locale.
«In Costiera Amalfitana il cibo e il territorio sono legati in modo inscindibile.
La bellezza dei luoghi, gli aromi e i profumi sono dedicati a chi ama il buon cibo e vuole scoprire le tradizioni culinarie del posto.
Questa vuole essere una piccola guida ai piatti e ai ristoranti dove gustarli. Le informazioni che vi daremo sono il frutto di tour gastronomici, fatti in compagnia di buongustai che, attraverso assaggi gustosi e genuini, hanno redatto una breve, ma preziosa lista di luoghi e sapori. Questa non vuole essere una classifica, ogni ristorante va provato per le proprie tipicità.
Cominciamo con un breve vademecum su ciò che si deve assaggiare se ci si reca in Costiera Amalfitana e partiamo da Cetara, piccolo borgo di pescatori in cui si può gustare la famosa Colatura di Alici. Viene usata per condire spaghetti o all’interno di altre ricette tipiche. Facciamo una breve deviazione sull’isola di Ischia per gustare il Coniglio all’Ischitana, annoverato, a tutti gli effetti, tra i piatti tipici di Costiera.
Si prosegue verso la cittadina di Minori dove non può mancare un assaggio di Delizia al Limone, preparata, naturalmente, con uno dei prodotti IGP del territorio: il limone di Amalfi.
Sempre a Minori non bisogna perdere gli Ndunderi, piccoli gnocchi, considerati uno dei tipi di pasta più antichi al mondo.
A circa 7 km da Amalfi si trova il paese di Tramonti, dove è usuale vedere le mucche pascolare tranquille allo stato semibrado. Con il loro latte vengono prodotte magnifiche ricotte, ingrediente di molte ricette del territorio, che si possono gustare semplicemente o accompagnate dalle Olive delle Colline Salernitane.
È d’obbligo ad Amalfi ordinare gli Scialatielli allo Scoglio (anche detti all’Amalfitana). La pasta è media, di forma irregolare, più corta dello spaghetto, eccellente con il sugo di pesce.
Terminiamo la carrellata di assaggi con la Torta Caprese che equivale a dire mandorle e cioccolato. A dispetto di ciò che si può pensare, è un dolce molto leggero, senza farina né lievito; si trova nelle migliori pasticcerie e si gusta ad ogni ora del giorno.
Dieci cucine da provare
Partiamo proprio dal cuore di Amalfi, recandoci alla “Trattoria da Gemma”. Il menù è tipico, preparato secondo la tradizione. Da provare il limone sfusato sui piatti di mare, i crudi di pesce freschissimi, gli scialatielli, il tonno rosso di Cetara o, come piatto unico, la zuppa di pesce della casa. Cantina all’altezza.
Sempre in città si trova il “Ristorante da Ciccio Cielo Mare Terra”. È uno dei più antichi ristoranti di Amalfi, fondato nel 1911, oggi è gestito dalla quarta generazione; l’ospitalità è una certezza. La cucina ha un forte legame con il territorio, anche perché la famiglia possiede un’azienda agricola da cui provengono i prodotti freschi, così come fresco è il pescato che propone lo chef. Cantina interessante.
Si prosegue a Vietri sul Mare, con il “Ristorante Riva del Fuenti”. La struttura, interamente recuperata, si divide in spiaggia, Ristorante Riva per i pranzi e Limoneto per le cene o le cerimonie. Ristorante di gusto, si possono assaggiare i piatti della tradizione come il pane mascuotto (biscottato) e i gamberi viola fino al tonno tataki, per chi vuole provare l’innovazione. Servizio veloce vista mare.
Rimaniamo a Vietri sul Mare al “Ristorante Pascalò”. Qui la cucina si basa sul pesce, pescato in nottata e consumato poche ore dopo; alla stagionalità non manca il tocco personale dello chef, che dà alla cucina un tocco di modernità. Consigliati le frise con ricci di mare, la panzanella amalfitana e, naturalmente, il fritto di paranza.
A Positano, nell’Hotel Le Sirenuse, si trova il “Ristorante La Sponda”. È il locale romantico per eccellenza, dove la tradizione culinaria della costiera viene ogni giorno affidata alle sapienti mani dello chef, che la rende leggera, tra materie prime locali e consistenze diverse, da provare. Sicuramente è da aggiungere “La Serra” di Tramontano all’Hotel Le Agavi, un’eccellenza in una location con un panorama straordinario .
Spostiamoci a Maiori dove, in un’antica merceria, si trova il “Ristorante Casa Ferraiuolo”. I proprietari la chiamano spaghetteria e l’impostazione sembra quella, ma i gusti sono tradizionali con un tocco di eleganza. Bruschette di ogni tipo, sughi a base di pesce fresco e una selezione di formaggi del luogo da non perdere.
Nella piazzetta di Atrani ci apre le porte il “Ristorante Savò”, cucina tradizionale, ottimo pesce fresco, cura per i dettagli e cordialità sono gli ingredienti che fanno di Savò un locale in cui godersi cibo e compagnia.
Sempre ad Atrani ci spostiamo al “Ristorante “A’ Paranza” il cui concetto fondamentale è freschezza del pescato ed equilibrio tra sapori e profumi. Ambiente semplice e accogliente, cantina con vini campani da scoprire e ottimi dolci come la delizia al limone fatta in casa.
A Praiano, incastonato nella roccia a picco sul mare, c’è il “Ristorante Il Pirata”, dove si fondono semplicità e cura per le materie prime. Da assaggiare il Gran Crudo del Pirata, la coda di rospo con verdurine e la caprese al cioccolato e mandorle.
Ultima tappa a Minori, dove ci attende il “Ristorante Giardiniello”. Le specialità di un luogo storico, paesino di pescatori, non possono non essere legate al pesce da gustare crudo o cucinato in modo semplice ma impeccabile, in un’atmosfera davvero unica». Anche qui c’è “La Botte” da vedere

Commenti

Translate »