Scosse sismiche da Nord a Sud comprese le isole

La scossa più importante di 4,1 magnitudo è stata avvertita a Genova nel primo pomeriggio alle ore 15:40 circa, altre tra 3,9 e 3,2 da Folignano, in provincia di Perugia, alla costa calabra sud orientale nella zona di Reggio Calabria. Il presidente dell’Ingv afferma che sono “eventi differenti tra loro e la terra ha dei momenti in cui respira di più ed altri che riposa”

Redazione – L’Italia trema da Nord a Sud comprese le isole.

La scossa più importante di 4,1 magnitudo è stata avvertita a Genova nel primo pomeriggio alle ore 15.40 circa, altre tra 3,9 e 3,2 da Folignano, in provincia di Perugia, alla costa calabra sud orientale nella zona di Reggio Calabria.

La terra ha tremato fortemente alle 15.39 in Liguria, con epicentro a 2 chilometri ad ovest di Bargagli, in provincia di Genova. I sismografi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno registrato una magnitudo di 4.1 e la profondità 10 km.
Migliaia di persone sono scese in strada a Genova ed in altri centri della provincia, ci sono state moltissime telefonate ai numeri di emergenza. Nel pomeriggio si sono poi susseguite  altre scosse di assestamento, in particolare una scossa di magnitudo 2.7 registrata alle 17.32 con epicentro a Davagna ad una profondità di 8 km. Sono stati sospesi i collegamenti ferroviari, sono stati evacuati per precauzioni molti uffici e case con tanta gente che si è riversata in strada. La scossa è stata avvertita anche nei piani alti dei palazzi.

Nella cittadina di Pieve Ligure la chiesa di San Michele Arcangelo ha riportato alcuni danni. Sul sagrato sono piombati detriti e pezzi di marmo che si sono staccati dalla facciata ed è anche caduta una statua. Per ora non si registrano danni  a persone o cose.

Due scosse quasi della stessa magnitudo, 3,9 e 3,6, sono state registrate a Folignano in provincia di Perugia, ed anche altre tre di magnitudo tra 2,1 e 2,0. Tutte tra le ore 12.24 e le 12.45 e ad una profondità tra 10 e 25 km.

Sono state evacuate per precauzione le scuole, ma non si è registrato nessun danno a persone o cose.

La terra ha tremato anche in Emilia Romagna, a Pievepelago dove i sismografi dell’Ingv hanno registrato una magnitudo 3,8 alle ore 17.48 circa, ad una profondità di 14 km.

La scossa è stata avvertita dalla popolazione in un’ampia zona dell’Appennino, anche fino in Toscana, dove un altro sisma, di 3.2, nel lucchese, è stato registrato dagli strumenti dell’Ingv due minuti dopo. Molte le persone scese in strada. Non sono stati però rilevati danni a cose o a persone.

Una scossa di terremoto ha svegliato all’alba gli abitanti di alcuni centri etnei. Il movimento tellurico è stato nettamente avvertito alle ore 4.21 dall’Ingv di Catania a quattro chilometri a sud del territorio di Paternò.

La magnitudo è stata di 3.6 e l’epicentro è stato localizzato a quattro chilometri a sud del centro abitato e ad una profondità di dieci chilometri. L’evento sismico, durato diversi secondi, è stato avvertito dalle popolazioni di molti comuni limitrofi: Adrano, Biancavilla, Ragalna, Santa Maria di Licodia e Belpasso.

Due scosse di terremoto, la più forte di magnitudo 3,2 alle 17.49 cui ne è seguita una seconda di magnitudo 2, registrate con epicentro a Fosciandora tra le ore 17.49 e 17.50.

Le scosse sono state avvertite distintamente dalla popolazione in Garfagnana ma anche nel resto della provincia. Non risultano fortunatamente danni.

Un terremoto di magnitudo 3.2 è stato registrato dai sismografi della sala sismica dell’Ingv lungo la costa calabra sud orientale (Reggio di Calabria), alle ore 14.18 con coordinate geografiche (lat, lon) 37.6920, 16.3120 ad una profondità di 55 km.

Il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni, afferma che sono “eventi differenti tra loro e la terra ha dei momenti in cui respira di più ed altri che riposa”

GiSpa

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