Premio Vervece 2022 all’architetto Alessandro Fiorentino foto

Massa Lubrense (NA) Questa mattina a Marina della Lobra tra coloro che hanno meritato il Premio Vervece 2022, nell’ambito della quarantaquattresima edizione della Madonnina del Vervece, segnaliamo l’architetto Alessandro Fiorentino, uno dei più grandi maestri della tarsia lignea sorrentina. Felicissima l’intuizione dei responsabili della “Fondazione Vervece” impeccabile la scelta del giornalista Gaetano Milone e del notaio Giancarlo Iaccarino, Presidente del Circolo Nautico Marina della Lobra, che invece ha premiato l’architetto Alessandro fiorentino accompagnato dalla moglie Alma. L’architetto è stato il fautore della nascita del Museo Bottega della Tarsia Lignea di Sorrento, avvenuta nel 1999, museo nato dall’esigenza di tutelare e valorizzare il lavoro ad intarsio, una delle manifestazioni artistiche più importanti della città di Sorrento, sviluppatesi a partire dagli anni venti dell’Ottocento e di cui caposcuola fu Antonino Damora che apprese l’arte dell’intarsio dal tedesco Giuseppe Fischer, molto attivo presso la Corte dei Borbone. L’intarsio ligneo inizia a diffondersi in Italia nel corso del XIV secolo conseguendo una piena maturità artistica in epoca rinascimentale. A Sorrento raggiunge l’apice del suo splendore agli inizi del XIX secolo in concomitanza con il perdurare del Grand Tour, richiamo, infatti, per tanti viaggiatori stranieri la cui presenza favorì l’incremento della produzione locale di mobilio e suppellettili decorati con scene e paesaggi della cultura locale. Il Museo bottega della tarsia lignea, unicum nel panorama campano, è ospitato nel palazzo settecentesco appartenuto nel corso dell’Ottocento al barone Achille Pomarici Santomasi di Gravina di Puglia, si sviluppa su diversi piani del palazzo e rappresenta un vero viaggio nel tempo: partendo, infatti, da un’esposizione che permette di conoscere la tradizione italiana ed europea della lavorazione di mobili ed oggetti in intarsio in legno dal Quattrocento all’Ottocento, ci si ritrova ad ammirare la vita vissuta a Sorrento durante l’Ottocento. Un affascinante percorso quindi che con quadri, stampe e fotografie d’epoca relative a paesaggio e costumi locali, arriva fino all’ultima sezione con  – La Tarsia Sorrentina nell’Ottocento -. Lì, accanto a documenti inerenti le tecniche di lavorazione, sono esposti gli attrezzi utilizzati dagli artigiani, i temi decorativi adottati e le opere realizzate dalla locale Scuola d’Arte e dai grandi Maestri Intarsiatori sorrentini dell’Ottocento. A queste sezioni, si aggiunge la “Collezione Moderna”, la “Alessandro Fiorentino Collection” presentata, per la prima volta, a New York nel 1988, presso l’International Design Center, in occasione della Convention dell’AIA e che raccoglie la collezione di oggetti intarsiati, elementi di arredo ed oggetti, della cultura contemporanea. Infine tra gli antichi arredi sacri presenti nel palazzo mi piace segnalare lo scarabattolo, nome che deriva forse dallo spagnolo escaparate, indica uno stipo o una teca, che chiude e protegge una sola scultura oppure un gruppo scultoreo sacro, che fu oggetto di studio dell’architetto Fabio Fiorentino, terzogenito dell’architetto Alessandro, un mio caro compagno di liceo, alunno di Gaetano Pesce e di Yasuo Watanabe, un ragazzo d’oro che non è più tra noi ma che vive ancora nel ricordo di chi, come chi scrive, ha avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarne acume, sensibilità e talento.
di Luigi De Rosa

arch. Alessandro Fiorentino
arch. Alessandro Fiorentino

Premio Vervece 2022 all’architetto Alessandro Fiorentino

Nella foto da sinistra il notaio Giancarlo Iaccarino, la signora Alma, l’arch. Alessandro Fiorentino, il giornalista Gaetano Milone e il Sindaco di Massa Lubrense Lorenzo Balducelli. (ph. Sara Ciocio)

Commenti

Translate »