Intervista a Marco Palmieri attore, showman e direttore artistico della rassegna sorrentina “Teatro fuori le mura 2.0”

Sorrento (NA) Oggi incontro Marco Palmieri, attore e showman, nelle vesti di direttore artistico della rassegna, “Teatro fuori le mura 2.0”, che ha rallegrato i sorrentini durante tutta la stagione estiva, evento promosso dal Comune di Sorrento. Con lui mi piace approfondire la conoscenza di questo che potrebbe rivelarsi un ottimo format anche per rassegne future. Un’occasione per fare la conoscenza di un professionista che dopo soddisfazioni personali, come la vittoria del “Premio Malafemmina” nel 2018, kermesse dedicata al principe della risata, Antonio De Curtis in arte Totò, sono alcuni anni che si propone come autore o organizzatore di rassegne riscuotendo lo stesso successo.

Hai chiamato la rassegna “Teatro fuori le mura 2.0”, l’idea mi pare di capire è duplice, coinvolgere l’intero territorio comunale e portare il teatro fra la gente?

– La rassegna “Teatro fuori le mura 2.0” è nata di concerto con l’amministrazione comunale, e per questo ringrazio il Sindaco Avv. Massimo Coppola e la sua Giunta, allo scopo di fornire un diversivo nelle serate estive anche alle cosiddette zone periferiche perché naturalmente Sorrento ha il suo cuore vitale al centro, ma non per questo i cittadini che abitano non al centro non debbono avere la possibilità o anche solo la “comodità” di trascorrere delle serate in allegria o poter fruire di spettacoli di intrattenimento.

Parlami della tua idea di intrattenimento, mi rivolgo al direttore artistico, mi interessa sapere il fil rouge che deve unire gli spettacoli che proponi. In sostanza, alle persone che decidono di scegliere una rassegna, cosa vuoi lasciare?

– Il tema di fondo di questa rassegna in particolare è stata la leggerezza che deve contraddistinguere la stagione estiva, la possibilità di ridere con personaggi noti al grande pubblico, una sorta di “liberazione” che dopo la crisi pandemica sopportata da tutti, ha dato l’opportunità di tornare ad una vita “normale”.

Nella presentazione ho tenuto a sottolineare come la rassegna “Teatro fuori le mura 2.0” è un ottimo format che potrebbe essere riproposto anche in altre realtà, hai provato a farlo?

– Per ora la rassegna è stata sperimentata solo a Sorrento, ma nulla vieta di immaginare un ricco percorso itinerante che potrebbe percorrere tutta la Penisola, alla scoperta anche di zone e luoghi che magari neanche gli stessi concittadini conoscono.

Quest’estate sei stato protagonista anche di “Racconti per ricominciare”, anche in questo caso ci siamo divertiti, mi puoi dire se ti rivedremo anche in questa rassegna?

” Racconti per ricominciare” sono nati sempre dalla stessa esigenza: ritornare a fare teatro tra la gente dopo la terribile esperienza del periodo Covid. Ne è uscita fuori una vera chicca: spettacoli d’autore per una platea raccolta in spazi aperti in varie località campane. La forza di questo format è stata confermata negli anni successivi alla edizione 0 : uno splendido connubio tra realtà autoriale, interpreti straordinari, pubblico entusiasta. Penso che le formule vincenti non si debbano cambiare…dunque penso che i “Racconti ” saranno nuovamente riproposti… non per RICOMINCIARE ma per continuare a RACCONTARE

Parlami di Marco Palmieri attore. Quando hai capito che il teatro era la tua vita?

Il teatro ce lo hai dentro. Da bambino capisci subito se hai l’attitudine e così è successo a me. Partendo da una recita a scuola grazie alla Maestra Fernanda Milazzo, è stato un attimo ritrovarsi a frequentare l’Accademia del Teatro Totò a Napoli, per me oltre che scuola vera palestra di vita teatrale.

In famiglia sono stati contenti della tua scelta o c’è stato chi, seguendo certi cliché, ti diceva “trovati una cosa più seria”?

In famiglia sono stato sempre incoraggiato, anche perché erano anzitutto loro a non vedermi in vesti diverse da quelle dell’attore. La mia mamma è la prima fan e mi invoglia sempre, anche nei momenti di difficoltà che inevitabilmente ci sono, di perseguire nel raggiungimento degli obiettivi. Perché questa è un’altra caratteristica che l’attore deve avere: se hai il talento, ma non hai la determinazione non andrai molto lontano.

A chi deve dire grazie Marco Palmieri se oggi è un attore affermato?

Dico grazie ai primi maestri fondamentali, ai tanti incontri che si sono susseguiti nella vita professionale, alla mia famiglia ma un grazie anche a me stesso perché ci ho sempre creduto.

Metti che di fronte a te hai un bambino, prova a spiegargli cosa vuol dire recitare, che emozioni provi nel calarti nei panni di un altro, cosa ti succede dietro le quinte e quando, infine, vai in scena e tutti gli occhi sono puntati su di te?

Il palco è un caleidoscopio di mille umanità…chi ti guarda si immedesima nelle storie, nei caratteri, nelle scelte… Quindi quando recito ci penso di avere una responsabilità…quella di donare a chi ha scelto di venirti a guardare il meglio che puoi dare per far sì che quando ci si alza dalla poltrona del teatro, si possa portare con sé qualcosa in più che possa essere un’emozione, una riflessione, un sorriso…Ad un bambino direi che chi sceglie questo mestiere ha una grande missione: dare senza necessariamente avere in cambio quello che ti aspetti.

Qual è l’opera teatrale che ti piacerebbe recitare ma non lo hai ancora fatto?

Mi piacerebbe recitare un testo di Eduardo De Filippo oppure un Pirandello tradotto in lingua napoletana. È affascinante pensare che un capolavoro possa essere trasmesso con le sfumature di un dialetto.

Molti tuoi colleghi mi dicono che al Nord per un artista che vuole emergere ci sono il triplo delle possibilità.  Se avessi l’occasione lasceresti questo posto per fare esperienza al Nord o oltre confine?

Al Nord mi trasferirei solo se arrivasse L’OCCASIONE, quella con la O maiuscola che ti svolterebbe la vita professionale. Per il momento mi ritengo molto soddisfatto perché sono riuscito a lavorare con grandi nomi del panorama teatrale napoletano e nazionale che mi hanno regalato soddisfazioni lavorative e personali di cui non posso che avere considerazione.

Raccontami se puoi i tuoi prossimi impegni come attore e se mi puoi anticipare qualche tuo progetto per Natale 2022.

A dicembre 2022 farò parte del nuovo spettacolo di Sal da VinciMasaniello revolution“, che debutterà il 16 dicembre al Teatro Augusteo di Napoli e resterà in scena fino al 15 gennaio 2023. Una figura sempre attuale quella del rivoluzionario napoletano, ma riletto in chiave moderna attraverso una rappresentazione imponente nella scenografia, con un cast ricchissimo di energia. E poi avrò sempre un occhio al territorio.

Infine, tornando alla rassegna estiva proposta a Sorrento, cosa ti ha pienamente soddisfatto, cosa è da migliorare?

La rassegna ha centrato per me il primo obiettivo, quello di avvicinare la gente che con la sua risposta ha fatto capire la voglia e l’esigenza di essere coinvolta. Naturalmente si può sempre migliorare, ma credo proprio che ci sono tutte le premesse per continuare un discorso valido e aggregante soprattutto quando vedi l’emozione negli occhi del pubblico.

Grazie a Marco Palmieri

di Luigi De Rosa

Marco Palmieri, attore
Marco Palmieri, attore

Commenti

Translate »