Giorgia Meloni – „Fugace come un peto“ di Giuseppe Civale foto

Ravello, Costiera amalfitana . Ho rilevato la sconcia osservazione dalla rivista  Süddeutsche Zeitung , una nota questa che riflette la posizione attuale dei media d’Oltralpe sul tema in linea con la volubilità dell’elettorato italiano. L’articolo prosegue evidenziando la fortuna che la Meloni avrebbe è quella di essere percepita come una novità. Una sorta di “salvatore della patria”, in cui il popolo italiano ama riporre ciclicamente ogni speranza, destinata tuttavia a cadere in un Paese umorale, come questo. Il giornale ribadisce l’attitudine della Meloni a utilizzare l’aneddotica personale per promuovere le proprie idee politiche.  Una leader che, se da un lato è interessata ad assicurare all’Italia i soldi di Bruxelles, facendo buon viso a cattivo gioco, dall’altro è pronta a denigrare l’Unione e la Germania ogni volta che serve alla sua propaganda interna. Un tempo si dichiarava pronta ad uscire e adesso invece vuole cambiare dall’interno. Affinché “Bruxelles continui ad inviare denaro a Roma”, temendo una crisi nera da gestire, su cui si scommette già in borsa. A Bruxelles c’è piena consapevolezza dei rischi legati ad un governo che si rivelasse ostile. Ma non c’è dubbio che in caso di deragliamento l’Ue è pronta ad usare anche con l’Italia la leva economica già azionata per riportare nei binari Polonia e Ungheria. Il nuovo governo sarà costretto a destreggiarsi entro i limiti imposti dalla politica europea, dal mercato e dai soldi. Altrimenti ………. si esce!!!

 

Giuseppe Civale

“Fugace come una scorreggia”. In Germania i giornali tedeschi attacano la Meloni, e non solo Stern . È questo il titolo di un articolo del giornale tedesco Süddeutsche Zeitung sulla volatilità dell’amore degli italiani per i loro leader politici. E in particolare sull’attuale innamoramento per Giorgia Meloni. “L’Italia si è innamorata di nuovo, questa volta della postfascista Giorgia Meloni – si legge nel sottotitolo -. La cosa positiva è che (gli italiani) si disinnamorano altrettanto velocemente. In un Paese che evidentemente tutti possono governare una volta”.

L’autore del testo, Oliver Meiler, analizza in un colloquio con due giornalisti italiani, Filippo Ceccarelli e Aldo Cazzullo, la rapidità con cui gli elettori cambiano gusti. “Bisogna immaginarselo, da Mario Draghi, la superstar internazionale, il salvatore dell’euro e con questo dell’Europa, a Giorgia Meloni, leader dei postfascisti, ‘romana di Roma’, come dicono in Italia”, aggiunge Meiler, quando dal “cliché” si finisce “nel grottesco”. “Questo è possibile solo da noi – commenta Ceccarelli -. Da Draghi a Meloni, con massima disinvoltura. Danzando”.

“Che succede agli italiani?”, si legge ancora nel testo. Perché “perdono la testa” per “clown, impostori, imbonitori, rottamatori”, e ora “per l’epigono dei fascisti? E perché si disinnamorano così facilmente?”, la questione posta dall’articolo. “L’estrema volatilità degli elettori italiani, questa politica totalmente fluida, è un tema permanente, un fenomeno sociale”, è il commento di Meiler, che trova riscontro nelle analisi dei due intervistati. “L’Italia non ha una cultura della stabilità politica. Mai avuta”. È Ceccarelli poi a sostenere: “Quando sarà stata cinque sei mesi a Palazzo Chigi con l’incarico di capo del governo, ci saranno i primi che diranno: che tortura questa Meloni. Guarda, pensa solo a sé. Cosa pensa lei alla fine, chi è?”, dice Filippo Ceccarelli. “E poi andrà probabilmente via. In una scorreggia”, conclude l’articolo.

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