ASL Salerno-Sanità Italiana: il Cav. Attilio De Lisa da sempre contro la violenza sulle donne e la violenza di genere foto

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Regione Campania-Provincia Prefettura di Salerno. Il Conte Cav. don Attilio De Lisa del Comune di Sanza nella diocesi di Teggiano-Policastro lavora dal 2003 al Presidio Ospedaliero dell’Immacolata di Sapri e ogni anno nel mese di novembre ha sempre onorato il ricordo della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e quest’anno 2022 lo farà come sempre in qualità di dipendente di ruolo C.P.S.Infermiere della Direzione Sanitaria all’Ufficio Valutazione e Misurazione della Performance nell’ospedale e del Distretto Sanitario n. 71 Sapri/Camerota di supporto ai due Direttore Sanitario dott. Claudio Mondelli e Amministrativo dott. Alfonso Manzo come sia da delibera del Direttore Generale Aziendale che al rispetto della Sorveglianza Sanitaria del Medico Competente di categoria protetta ( in possesso dal 2008 anche di requisiti superiori del Master Universitario I Livello per Management nelle Organizzazioni Sanitarie da tener conto a differenza di chi svolge mansioni superiori senza requisiti).
Ha avuto l’onore in passato di conoscere la dott.ssa Alessandra Kustermann di fama mondiale, infatti tutto è avvenuto il 2 dicembre 2015 all’ospedale Immacolata di Sapri in aula magna ad un corso di aggiornamento sulla violenza di genere con il Direttore Sanitario di allora dott.ssa Maria Ruocco che ha avuto il merito dell’inizio del Codice Rosa e del Bollino Rosa ospedaliero e ospite l’ex Procuratore Capo dott. Vittorio Russo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro succeduto dall’attuale Procuratore dott. Gianfranco Donadio.
Alessandra Kustermann nell’anno 2022 è andata in pensione. La Dott.ssa Alessandra Kustermann dal 2009 è stata direttrice dell’unità operativa complessa del pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore Policlinico – Clinica Mangiagalli di Milano (la clinica in rosa: per la salute della mamma, della donna e della coppia – Maternità: una risposta ad ogni domanda, mese per mese; Donna: percorsi pensati per esserle vicini in ogni fase della vita; Coppia: un’èquipe al suo fianco per sostenerla in ogni momento). Si è occupata concretamente di tutela delle donne e dei bambini fondando il centro contro la violenza sessuale e il centro contro la violenza domestica. Ha collaborato con comune, Regione Lombardia e istituzioni nazionali ed europee. Nel 2010 ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro.
Ministero dell’Interno. E’ “violenza contro le donne” ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà. Così recita l’art 1 della dichiarazione Onu sull’eliminazione della violenza contro le donne. Con l’espressione violenza di genere si indicano tutte quelle forme di violenza da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino al femminicidio, che riguardano un vasto numero di persone discriminate in base al sesso. La normativa contro la violenza di genere persegue tre obiettivi principali: prevenire i reati, punire i colpevoli, proteggere le vittime.
Con l’introduzione nel 2009 del reato di atti persecutori-stalking, che si configurano in ogni atteggiamento violento e persecutorio e che costringono la vittima a cambiare la propria condotta di vita, fino alla legge sulle ‘Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere’, risultano infatti rafforzati la tutela giudiziaria e il sostegno alle vittime, una serie di aggravanti e la possibilità di permessi di soggiorno per motivi umanitari per le vittime straniere di violenza.
La normativa, aggiornata con la legge n.69/2019 in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, rientra interamente nel quadro delineato dalla Convenzione di Istanbul (2011), primo strumento internazionale giuridicamente vincolante ‘sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica’. L’elemento principale di novità della Convenzione è il riconoscimento della violenza sulle donne come forma di violazione dei diritti umani e di discriminazione.
Essa prevede anche la protezione dei bambini testimoni di violenza domestica e richiede, tra le altre cose, la penalizzazione delle mutilazioni genitali femminili.
Della raccolta e monitoraggio dei dati si occupa l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), organismo interforze Polizia-Carabinieri.
Per le segnalazioni è attivo il 1522, il numero verde di pubblica utilità della Rete nazionale antiviolenza. Sono in campo molteplici interventi: la tutela delle vittime di maltrattamenti e violenza domestica, le risorse per finanziare un Piano d’azione antiviolenza e la rete di case-rifugio, la formazione sulle tecniche di ascolto e approccio alle vittime, di valutazione del rischio e individuazione delle misure di protezione, i corsi sulla violenza domestica e lo stalking.
Inasprita anche la disciplina penale con misure cautelari personali, un ampliamento di casi per le associazioni a delinquere, la tratta e riduzione in schiavitù, il sequestro di persone, i reati di terrorismo, prostituzione e pornografia minorile e contro il turismo sessuale.
Sui territori le prefetture promuovono, dove emergono i bisogni e le esigenze, iniziative di informazione e sensibilizzazione per combattere sul nascere la violenza di genere: formazione nelle scuole, corsi di formazione per gli operatori delle strutture sociosanitarie, per migliorare la prima accoglienza, forme di collaborazione con gli enti locali e le associazioni per potenziare l’accoglienza e il sostegno alle vittime, task force e gruppi di lavoro per pianificare le iniziative e divulgare le best practice.

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