Piano di Sorrento, il racconto del lunedì del Prof. Ciro Ferrigno: “Il sogno italo-americano”

Piano di Sorrento. Riportiamo il consueto e sempre interessante racconto del lunedì del Prof. Ciro Ferrigno: «Questa mattina è successo un fatto inaudito, incredibile, inquietante: giù alla Marina di Cassano hanno portato via la statua della Madonna delle Grazie e pure la barchetta con la Madonnina piccola, già pronta per la processione della prima domenica di luglio. La prima ad accorgersi del furto sacrilego, all’alba, è stata Loletta, incaricata di aprire il portone per far arieggiare la cappella; Loletta ha subito chiamato i Carabinieri, i quali hanno risposto di non preoccuparsi: “Tanto Quella poi torna, è andata in America con don Alberto”.
Il telegiornale di mezzogiorno sul terzo canale, fa vedere la nostra processione negli Stati Uniti a New York, nella Little Italy, che emozione! Tale e quale a come la fanno qui da noi! Apre la vela azzurra e poi via via le ragazze, i giovani, la banda musicale, la barchetta con la Madonnina e la statua della Vergine. La processione percorre la strada più importante di Little Italy, che è Mulberry Street, chiusa al traffico e piena di bancarelle con prelibatezze italiane. In questa via si trovano vari ristoranti italiani. Io mi fermo a Grand Street dove si trova Ferrara Bakery & Cafe, una delle pasticcerie più antiche e famose di New York, prendo un caffè, una sfogliata e aspetto che passi la processione. Dopo voglio vederla di nuovo tra Broome Street e Canal Street e per finire mi sposterò da Lombardi, il primo ristorante italiano negli USA aperto a Spring Streat nel 1905 da Gennaro Lombardi, dove preparano ottime zeppole! Da tutti i palazzoni ed i grattacieli cadono giù petali e fiori e ai bordi della strada sostano tanti nostri emigrati felici e contenti, ai quali don Alberto ripete: “Avete visto? Ve l’avevo promesso che avremmo fatto la processione qui da voi!” E giù applausi ed esclamazioni: Beautiful, Very nice, Wonderful, Our Lady, Our Queen!
La statua della Vergine è letteralmente tappezzata di banconote legate a nastri colorati, sono dollari e a tutti i passanti Lucia e Teresa distribuiscono immaginette, in cambio di offerte. Nella folla ci sono persone partite a fine Ottocento da Cassano, che ogni anno, a luglio, pensano alla festa con malinconia. Ci sono pure emigrati in Argentina e donne venute dopo l’ultima guerra con i soldati americani, le americanelle, dalle labbra rosso fuoco e si commuovono quando il piccolo coro della Marina esegue l’Inno alla Stella del Mare. Una signora giunta a inizio Novecento mi dice che quella di oggi è una ventata di gioia, una cosa troppo bella e che lei da bambina ci andava sempre in processione, sotto il sole e nella calura di luglio; era una fatica, ma non le pesava, lo faceva con piacere. Un altro signore, che dice di chiamarsi Baldassarre, racconta che don Alberto ha sempre mantenuto vivo il legame tra gli emigrati e la Marina e che spesso è venuto in America per incontrarli, passando di casa in casa tra pranzi, pizze e cene assieme. La lontananza pesa di meno, quando si rimane uniti nel ricordo e nella speranza di rincontrarsi una buona volta per sempre. Poi la banda finisce di suonare, sento forti spari e la campana che suona. La processione è terminata e la Madonna torna al suo posto nella cappella.
Svegliandomi di soprassalto mi rendo conto di aver lasciato il televisore acceso, a quest’ora trasmettono un film americano! Sono le due di notte, che sogno strano ho fatto, un minestrone senza unità di luogo e tempo! Che bello, però, è stato un incredibile sogno italo-americano… very nice!».

Piano di Sorrento, il racconto del lunedì del Prof. Ciro Ferrigno: "Il sogno italo-americano"
Piano di Sorrento, il racconto del lunedì del Prof. Ciro Ferrigno: "Il sogno italo-americano"

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