Piano di Sorrento, una comunità per l’Amarena dei Colli di San Pietro foto

Piano di Sorrento ( Napoli ) . Questa sera Mercoledì 8 giugno presso il Castello Colonna in Via Cermenna  c’è stata la presentazione a cura del portavoce Mario Persico e del gruppo costituito, la presentazione della nuova Comunità Slow Food nata per consolidare un percorso intrapreso anni or sono da Slow Food Costiera Sorrentina e Capri per salvaguardare l’amarena, uno dei prodotti tipici della nostra costiera e dimenticati a causa della globalizzazione.

L’incontro , al quale era presente il sindaco Salvatore Cappiello in una delle sue poche uscite pubbliche e non poteva non esserci  “Sono il sindaco di tutta la città, ma questa è come se fosse la mia stanzetta…”

Davvero una bella iniziativa , legata al territorio, ed è stato interessante sentire i vari interventi su questa pianta che ha delle qualità straordinarie, ma viene poco valorizzata. Fra l’altro si propone di farla usare ai pasticcieri , come ha detto Carlo Pepe, che ha ricordato come questa di San Pietro sia stata da sempre terra di passaggio, non solo fra la Costa d’ Amalfi e la Penisola Sorrentina, ma anche di uccelli. Vari gli interventi anche dal pubblico, si è ricordata la pera mastantuono e altre cose, si è chiesto anche al sindaco di intervenire sul Vallone che anche esso possa diventare luogo di passaggio

Di seguito  riportiamo l’intervista fatta da Slow Food  a Mario il patron dell’Agriturismo Antico Casale impegnato nel recupero di questa antica produzione.

 Quali sono le caratteristiche organolettiche dell’Amarena quarantina della penisola sorrentina e perché la ritenete così speciale ?

La caratteristica dell’Amarena dei Colli di San Pietro è che è un piede franco, la pianta successiva ai 3 anni di vita inizia a produrre una bacca di buona calibratura adatta alla lavorazione di elevate proprietà organolettiche che anche raggiunta la sua maturazione conserva la sua spiccata acidità che viene bilanciata dalla dolcezza dello zucchero che viene aggiunto nella famosa lavorazione dell’Amarena Appassita (Quarantina) dei Colli di San Pietro.

Qual’è il periodo dell’Amarena e quali sono le principali lavorazioni ?

Il periodo di raccolta va da fine Maggio alla seconda decade di Giugno, molto dipende dal microclima e dalla zona dei Colli di San Pietro in quanto è caratterizzato da due versanti e diverse altitudini e tipologie di terreno. Le principali lavorazioni sono la ‘quarantina’ che è il prodotto di punta e che conserva al meglio le qualità del frutto, le confetture uniche per la loro dolce acidità, lo sciroppo per bevande dissetanti, i noccioli per l’utilizzo sia per liquori che per cuscini terapeutici, i peduncoli essiccati per tisane drenanti, le foglie insieme alle mandorle dei noccioli per lo Cherry.

 

Quale è stata l’importanza che ha avuto l’amarena quarantina nella storia della penisola sorrentina ?

L’insediamento più antico di amarene si presume che nasca ai Colli di San Pietro dove sorgeva l’abbazia Benedettina e si pensa che proprio i Monaci abbiamo incominciato la coltivazione di questa pianta lungo gli apprezzamenti di via Cermenna per poi estenderli a tutto il territorio collinare del Piano di Sorrento. La zona è stata riconosciuta per molti anni la maggior fornitrice di Amarene per grandi fabbriche come la Stockla, la Fabbri e la Cirio che venivano a caricare interi camion di prodotti quando c’era soltanto una strada carrabile e si narra di file di muli, carrette e contadini carichi di amarene pronti a scaricare. Quindi ancor prima dell’avvento del famoso pomodoro di Sorrento il frutto rappresentava una fonte importante del reddito delle popolazioni agricole del posto.

 

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