Piano di Sorrento, sabato 25 giugno l’incontro nella Basilica di San Michele Arcangelo per discutere dello “Ius Patronatus”

Piano di Sorrento. In queste ultime settimane si è tornata a parlare con forza dello Ius Patronatus, ovvero il diritto dei fedeli di alcune parrocchie ad eleggere il proprio parroco. Un diritto che da troppo tempo viene negato e che ora è giusto e doveroso rivendicare. Domenico Cinque da 16 anni ha fatto propria la “lotta” per difendere tale diritto ma la sua è sempre stato una voce nel deserto fino a quando non è arrivata la notizia inaspettata del trasferimento di Don Pasquale Irolla che a settembre lascerà la Parrocchia di San Michele Arcangelo per raggiungere l’isola di Capri.
Ad affiancare Domenico Cinque nella sua lotta ora scende in campo l’Arciconfraternita Morte e Orazione di Piano di Sorrento che ha organizzato per sabato 25 giugno, alle ore 19.00, un incontro nella Basilica di San Michele Arcangelo per parlare della storia del Diritto di Patronato e per condividere con tutti quanto è stato raccolto in questi anni negli archivi del Sodalizio.
A moderare l’incontro il Confratello Dott. Fabrizio d’Esposito, giornalista del Fatto Quotidiano, amministratore dell’Arciconfraternita.
Un appuntamento a cui non mancare per comprendere il valore del diritto del “Giuspatronato” e, tutti insieme, chiederne con forza il rispetto affinché vengano al più presto indette le votazioni per l’elezione del parroco.
Domenico Cinque ha anche scritto una lettera aperta a Mons. Francesco Alfano, vescovo dell’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia. La sua missiva è stata pubblicata sui social ed ha riscosso grande successo. Domenico Cinque, tra le altre cose, precisa: «Il giuspatronato non è un privilegio ma è un diritto che quella gente ha conquistato. Ogni chiesa, ogni cappella della nostra bella penisola è intrisa di sudore e lacrime di chi nei secoli ha donato parte del suo lavoro, della sua vita, alla collettività.
Eccellenza le chiedo di riconoscere un diritto sacrosanto perché conquistato con i sacrifici di generazioni di carottesi, metesi, santanellesi e sorrentini. Le chiedo di indire al più presto libere elezioni in tutte le parrocchie che godono del diritto di “jus patronatus”, tutte da troppo tempo senza parroco. Scelga Lei liberamente le terne da sottoporre al voto, è una Sua prerogativa indiscussa. Scelga, ma poi ci lasci votare, lasci che un popolo eserciti un suo diritto, si comporti da sovrano serio ed illuminato e non da despota rinchiuso nella sua torre d’avorio e nel suo silenzio.
Sarebbe doveroso da parte Sua adempiere ad un obbligo specifico da troppo tempo eluso nella convinzione errata che poi il popolo avrebbe dimenticato, avrebbe rimosso e si sarebbe adeguato allo “status quo”. 
Eccellenza da fedele non posso che obbedire alle sue indicazioni in tema di dottrina della Fede, da uomo mi permetto di non condividere le sue scelte in tema di giuspatronato ritenendole lesive dei diritti e della Storia di un’intera comunità».

Piano di Sorrento, sabato 25 giugno l'incontro nella Basilica di San Michele Arcangelo per discutere del Giuspatronato

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