Piano di Sorrento, nella Basilica di San Michele incontro con la Storia “Il Giuspatronato è un nostro diritto” segui la diretta

Piano di Sorrento, nella Basilica di San Michele incontro con la Storia “Il Giuspatronato è un nostro diritto” . Un diritto che si perde nella notte dei tempi che questa sera è stato documentato con un incontro pubblico , questo  sabato 25 giugno alle ore 19.00, nella Basilica di San Michele Arcangelo per parlare dello “Ius Patronatus”. Un diritto per il quale bisogna combattere, come ha detto Michele Gargiulo Priore   dall’Arciconfraternita Morte e Orazione di Piano di Sorrento. Per il momento Positanonews, che come ha detto il Priore ha anticipato la notizia, pubblica estratti della diretta  su facebook e youtube

Piano di Sorrento,  nella Basilica di San Michele incontro con la Storia "Il Giuspatronato è un nostro diritto"

Fabrizio d’Esposito, giornalista de “Il Fatto Quotidiano“, ma anche uno dei componenti dell’amministrazione dell’Arciconfraternita ha moderato incontro “I toni sono stati sobri non è una battaglia contro il trasferimento di don Pasquale Irolla, da 16 anni amministratore parrocchiale, a Capri e dalla nomina di Don Antonino D’Esposito che lascia Castellammare di Stabia o contro il Vescovo Alfano ma una ricostruzione storica del nostro diritto. Sicuramente non tornerà come prima ma si proponeva una elezione ogni 9 anni”

Un diritto però negato in quanto don Irolla successe all’attuale Vescovo di Avellino Mons. Arturo Aiello senza essere eletto, il primo della lunga storia dei parroci della San Michele a non passare attraverso il voto popolare, così come il suo successore don D’Esposito che a breve si insedierà a Piano di Sorrento. Sarà anche lui amministratore

Il priore Gargiulo ha ricostruito la storia dei sacrifici fatti dai carottesi  per la propria Chiesa dopo la spoliazione del 1861 alla base di questo diritto in un raro documento, passaggi storici e le azioni compiute dai cittadini per l’edificazione e il mantenimento della Basilica, sin dalle origine ai giorni nostri.

Tra le proposte, oltre a quella di coinvolgere anche le altre congregazioni delle chiese che conservano questo diritto, che sono venute in parte solo da spettatori, anche di coinvolgere  il Comune   di Piano di Sorrento affinchè sostenga le ragioni di questo diritto che appartiene al popolo presente il presidente del consiglio comunale Giovanni Ruggiero che è  il riferimento politico, che non ha detto nulla di certo

È intervenuto anche Mimmo Cinque che dai social invocava questo diritto ma non le altre confraternite.

Don Pasquale Irolla defilato osservava, si sta già preparando ad andare a Capri ma vorrebbe rimanere fino al Santo Patrono San Michele.

Michele Gargiulo, Priore dell’Arciconfraternita Morte e Orazione, aveva pubblicato un post su Facebook: «Adesso è il Tempo! Come era il tempo quando, con il vento in poppa, sull’onda di promozioni e di feste sarebbe bastata una parola… anche sussurrata: “Caro Felice, la cosa si può fare!”. Una sola parola! Invece ci ritrovammo soli: “tre briganti… con neanche i tre somari!”.
Soli in una anonima saletta dell’episcopio a perorare la causa di un giovane sacerdote che al suo primo battesimo di fuoco si vedeva delegittimato dai “lontani” che invocavano il diritto e dai “vicini” che non smettevano di piangere una partenza.
Era novembre del 2006, se ricordo bene, ed ancora porto nel cuore le parole di Gianfranco e Giosuè che, come un coro, a voci alternate ripetevano: “Eccellenza, la nostra storia merita un Parroco e non un amministratore parrocchiale!” Ed ancora: “dateci la possibilità di votare Don Pasquale!”.
Anche allora non era tempo, perché forse era già tardi!
I tre “Briganti” senza neanche i tre “somari” riuscirono a strappare una promessa poi disattesa per le paure nate lì su a Trinità, dove non fu eletto un parroco ma bocciato un amministratore parrocchiale.
A volte il Signore fa indicare la strada al Pastore dal gregge stesso: quella elezione di un giovanissimo sacerdote avrebbe generato negli anni a seguire tanta e tanta grazia da rendere benedetta quella scelta.
Quella promessa alla fine resta l’unica risposta ad una richiesta fatta per “salvare” il diritto: tanti proclami, tante scaramucce ma niente che realmente in tutti questi anni abbia aperto uno spiraglio o, almeno, un confronto con il nostro pastore!
Onore ai combattenti, ma bisogna poi vincere le battaglie!
Ma, in tutto questo, c’è sempre l’intervento del Signore: sempre! Con noi lo ha fatto in maniera sopraffina, ci ha donato la possibilità di studiare, di conoscere, di approfondire la nostra meravigliosa storia. Abbiamo letto di organizzazioni di laici che, già nel seicento, erano strutturate in maniera “moderna” per creare benessere e solidarietà per tutti i “figliani” della nostra terra: nessun escluso!
Di ricchi che mettevano a disposizione una parte dei loro beni per garantire ai poveri una vita più dignitosa.
Di una nobiltà che condivideva anche l’ultima dimora, quella del riposo eterno, con i più poveri! Non una chiesa chiusa, per pochi, ma una chiesa aperta a tutti!
Una chiesa dove si sognava una vita migliore per la propria gente. Una chiesa che per difendere il valore delle proprie idee, non era mai serva di nessuno!
Una chiesa che non taceva, neanche quando questo significava confrontarsi e lottare con le autorità “temporali” e “spirituali”.
Una chiesa retta dal popolo che, nonostante spogliata di quasi tutti i beni dalle leggi eversive, ha dato la possibilità anche a noi tutti di beneficiare di tanta grazia. Come sempre quello che si è costruito di nuovo in questi anni lo si è fatto grazie alla generosità dei nonni dei nostri nonni!
Tutto questo sempre e comunque all’ombra della Croce e mai in silenzio!
Nel nostro DNA c’è questo, conosciamo i silenzi, ma quelli delle cattedrali dei nostri cuori!
Adesso credo che valga la pena di pregare a voce alta, per la mia chiesa, per Don Pasquale, Don Antonino e per mio nonno che accompagnai a votare per il suo Parroco; lo trovai sull’uscio della porta vestito di tutto punto, indossava il vestito buono! Sarebbe entrato in chiesa anni dopo, sempre con lo stesso vestito… ma per l’ultimo saluto!
Io sono questo…».

Piano di Sorrento, sabato 25 giugno l'incontro nella Basilica di San Michele Arcangelo per discutere del Giuspatronato

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