Oggi giornata mondiale del marittimo: tanti in Penisola Sorrentina provenienti dal Nino Bixio

Oggi giornata mondiale del marittimo: tanti in Penisola Sorrentina provenienti dal Nino Bixio. Gli abitanti della penisola sorrentina, sin dal periodo greco- romano, hanno solcato il mare con cuore audace e queste antiche radici marinare hanno creato sulle spiagge una cantieristica navale famosa in tutto in modo. Grazie all’Istituto Nino Bixio, la penisola continua a dare lustro al settore marittimi con il suo tributo di uomini di mare che trascorrono gran parte della loro vita lontano da casa.

Nell’antichità la penisola sorrentina era quasi un’isola; a poco serviva infatti, la via Minervia che dal territorio equano saliva stretta e tortuosa verso il valico di Alberi, per poi scendere quasi a precipizio nella Planities. Era inadatta al trasporto di merci, scomoda e faticosa per i viaggiatori. Solo il mare, in tutti i tempi, ha permesso i contatti con Napoli ed il resto del mondo. La situazione è rimasta immutata per secoli e secoli, fino al 1842 con l’apertura della Statale 145, sotto i Borboni, ed al 1888 con quella della 163 amalfitana. Queste strade hanno rotto definitivamente un isolamento diventato inaccettabile.
Proprio la mancanza di comunicazioni terrestri ha fatto nascere nella popolazione locale la consapevolezza di dover utilizzare il mare e, le frammentarie testimonianze che ci sono pervenute dalle epoche più remote, documentano una piana sorrentina particolarmente incline alla costruzione di naviglio e popolata da gente abile alla navigazione, anche in condizioni estreme. Nel secolo XII il grande geografo arabo El Idris scriveva che sulle spiagge della penisola erano attivi veri e propri cantieri navali: è una testimonianza preziosa che ne certifica la presenza almeno mille anni fa! In tutti i tempi, i nostri marinai hanno fatto rotta verso porti lontani, acquistando, vendendo, conoscendo nuovi popoli, usanze e culture, acquisendo così un’apertura mentale non comune.
È logico pensare che da sempre, accanto ai cantieri, ci siano state anche delle scuole, per istruire i giovani ad affrontare i pericoli del mare con una sapiente gestione dell’imbarcazione. Erano più pratiche che teoriche, finalizzate al passaggio di competenze e conoscenze, saperi e contenuti, di generazione in generazione, dal vecchio lupo di mare al giovane apprendista, professori senza laurea ed abilitazione, ma con un vissuto tale da averne segni sulla pelle e nell’anima. Le Scuole del mare ebbero sede, in tempi remoti, giù ad Alimuri e a Cassano.

Ricercando tra le bibliografie di uomini che hanno frequentato l’istituto Nino possiamo menzionare:
Il comandante Gennaro Arma che è diventato il punto di riferimento quotidiano di una città galleggiante che si è ritrovata costretta a fronteggiare l’epidemia. Un’esperienza mai vista anche per un esperto come lui, 45 anni, marittimo per vocazione, che ha frequentato l’istituto Nautico di Piano di Sorrento e naviga da quando era giovanissimo. Stavolta però non ha dovuto affrontare una tempesta né un cambio di rotta improvviso, imprevisti che chi va per mare mette nel conto. Un vero uomo di mare, che ha saputo affrontare un evento difficile mostrando tempra e competenza

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