Libri. Scomparso Raffaele La Capria

Articolo di Maurizio Vitiello – Scomparso Raffaele La Capria

Se ne era andato a Roma, dal 1950, ma aveva sempre Napoli nel cuore.

Si era stabilito nella Capitale, dopo essere stato, nell’immediato dopoguerra, uno degli animatori della rivista “Sud”.

Tra le sue opere ricordiamo Amore e Psiche (1973), La neve del Vesuvio (1988), L’occhio di Napoli (1994), Cinquant’anni di false partenze (2002), L’estro quotidiano (2005), L’amorosa inchiesta (2006), Guappo e altri animali (2007).

Lo vedevamo, di solito, scendere alla Stazione di Mergellina per recarsi al Porticciuolo di Mergellina e raggiungere Capri, la sua isola amata, doveva aveva una dimora semplice, ma spettacolare per il panorama.

Ha scritto su vari quotidiani e dal 1978 per le pagine culturali del quotidiano nazionale-nordista “Corriere della Sera”.

Se ne è andato a 99anni con una vita intensa e tutta profilata su Napoli e ad aiutare amici letterati, grazie alla sua posizione in RAI, con trasmissioni interessanti.

Raffaele La Capria è stato sempre indirizzato a investigare Napoli e a colloquiare con Napoli.

Più che scontro era un confronto continuo, assiduo, di passione assoluta.

E’ stato scrittore, sceneggiatore, saggista e molto di più.

Napoli per lui era una “una città che ti ferisce a morte o t’addormenta, o tutte e due le cose insieme.”.

Napoli ingloba tutto, e resta per chi scrive l’unica-città mondo del pianeta Terra.

Fisicamente era a Roma, al lavoro, ma la testa era orientata sull’asse Napoli-Capri – ma era cittadino onorario di Positano -,  e Dudù, per la Famiglia e gli amici, lo riprendeva in ogni istante, in ogni momento, in ogni dibattito.

Da ricordare, assolutamente, Ferito a morte – Bompiani, poi Mondadori -, romanzo che vinse il Premio Strega, nel 1961.

Da ricordare il gran film, con un immenso Rod Steiger, Le mani sulla città, vero manifesto critico e di pesante denuncia sul cattivo governo napoletano

Con il regista Francesco Rosi, che lo diresse nel 1963, La Capria si era aggiudicato da sceneggiatore il prestigioso Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia.

Altro momento editoriale importante fu per Raffaele La Capria l’indagine sulle cause della decadenza civile di Napoli grazie a un saggio pungente e costitutivo, L’armonia perduta (Mondadori, 1986).

Siamo stati sempre convinti che indagare sulle radici storiche di Napoli è un metodo per capovolgere il futuro partenopeo in positivo.

Prima di concludere, segnaliamo una particolarità in questa nota consistente nell’immagine a corredo, gentilmente concessa dal bravo fotografo Vincenzo Capasso, che ne autorizza la pubblicazione.

La fotografia di Vincenzo Capasso, scattata il 18.05.2006 dalla strada di Posillipo, ricorda ciò che sta tra Palazzo Donn’Anna, la piccola spiaggia posillipina ed il golfo con la sagoma del Vesuvio che si staglia al crepuscolo notturno di una Napoli serena; luoghi cari a Raffaele La Capria e nelle pagine del suo libro premiato Ferito a morte.

Maurizio Vitiello

PS

Brevissima intervista al grandissimo scrittore Raffaele La Capria a cura di Maurizio Vitiello, Napoli, Teatro Mercadante 2014:

https://www.youtube.com/watch?v=yeQ5uddCVCI

 

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