Lettere da Piano di Sorrento – E’ finita l’emergenza ma non il contagio

LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
“È FINITA L’EMERGENZA MA NON IL CONTAGIO”

Avrete certamente notato come, in questo momento, le Autorità preposte abbiano allentati i cordoni delle cautele per difendersi dal Covid. Niente più mascherine all’aperto e, se abbiamo capito bene, nei luoghi chiusi “si raccomanda” di tenerle, non escludendo così che se ne può fare a meno.
Pare che siano venuti meno anche i controlli per chi arriva da fuori e, cosa ancora più grave, la mascherina non è più obbligatoria nei viaggi aerei.
I centri vaccinali sono stati chiusi e non si è capito bene questa nuova strategia perché si sono un poco accantonate le notizie sui decessi giornalieri e sulle altre di cui alle tabelle che apparivano in TV.
La gente, stanca e prostrata, questo voleva e così è aumentato il flusso dei viaggiatori, uno sfrenato desiderio di uscire dal chiuso. Sono presi d’assalto i ristoranti, in alcuni dei quali, mi dicono, bisogna attendere molto per essere serviti, occorre prenotarsi. Ovviamente questo ha rallegrato molto i ristoratori, i commercianti, le agenzie di viaggio, sembra essere caduto il bavaglio della pandemia. Naturalmente questo è a beneficio dell’economia, del turismo, ma fino a che punto possiamo gioire di questa falsa rappresentazione delle cose. Perché, senza apparire come uccelli di malaugurio, la pandemia non si è esaurita e il virus circola liberamente. Gli effetti non si notano molto in questo momento, perché notoriamente la stagione calda frena un poco la virulenza del Covid ed anche il campo di vaccinazione finora attuato ha ridotto i rischi, il pericolo comunque rimane. In autunno vedremo purtroppo risultati negativi.
E c’è un’altra cosa che ci affligge da sempre, ed è l’attuale inefficienza del sistema sanitario, sia su scala nazionale, ma soprattutto nel sud. Si parla di una riorganizzazione dei servizi sanitari, ma ci sarà? Perché le lamentele dell’utenza sono tante e la povera gente non ha le possibilità economiche di farsi curare dai privati per le carenze dell’assistenza pubblica.

(avv. Augusto Maresca)

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