Gli 80 anni di Luca Vespoli, Militante Positanese

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Un post su facebook della figlia Monica Vespoli, ricorda che oggi sarebbe stato il compleanno di Luca Vespoli, 80 anni per la precisione, pioniere di un certo tipo di turismo positanese. Un ‘Militante Positanese’ come lo definì Ermanno Corsi, Presidente dell’ordine dei giornalisti della Campania, in un articolo del 2002, alla sua morte 20 anni fa, e riportato dal sito premiodanza.eu :

Nella vita di Luca Vespoli si intrecciano, e concorrono alla sua formazione, tre profili: il Direttore dell’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Positano per quaranta anni,       l’Amministratore pubblico per un lungo periodo,  il Giornalista pubblicista per  trentasei anni.  Per tutti e tre questi profili Luca Vespoli è stato una presenza assidua, vigile, autorevole. Come giornalista pubblicista ha collaborato attivamente ad una ventina di testate (dal Mattino al Roma, da La Repubblica al Giornale di Napoli, dal Popolo all’Agenzia ANSA). Gli avvenimenti della Costiera venivano quotidianamente interpretati e raccontati nel loro valore più complessivo e generale. Ogni episodio, visto oltre la cronaca, diventava un evento. Positano  non era più una semplice “geografia” ma una categoria della cultura e dello spirito. La collaborazione con la RAI lo vedeva partecipe a molte trasmissioni (da Uno Mattina alla Vita in Diretta e Linea Blu). Quello che scriveva sui giornali, Luca Vespoli, lo faceva vedere in TV. Un legame così intenso, quasi viscerale, con Positano portava naturalmente Luca Vespoli ad essere – come si è scritto – “graffiante con la penna, tagliente con le parole, sostenitore, a tratti puntiglioso, delle sue idee”. Quando non bastavano articoli e corrispondenze sui giornali di cui era collaboratore, si avvaleva di strumenti suoi propri: il Diario di Positano, il Duca, che diventavano espressione piena della sua “militanza positanese”.  Prodotto di questa militanza, congiunta all’impegno di Consigliere comunale e Direttore dell’A.A.S.T. di Positano, sono i suoi tre libri: Sulla cucina positanese, Un Mare di soprannomi, le Lacrime in silenzio, cui si intrecciano le iniziative di promozione: Premio Positano Léonide Massine per l’Arte della Danza, Positano: Sole, mare e cultura, Modamare a Positano, i Concerti di Musica d’Estate e Spettacolando sui ricordi. La militanza positanese di Luca era un’eredità ricevuta dal padre Giuseppe nella sua molteplice attività di Preside dei Licei, Sindaco di Positano, ed autore di una ancora molto attuale Storia di Positano”. L’idea che accomunava padre e figlio era quella di vedere Positano come “un paese raccolto a forma di ventaglio sulla confluenza di valloni, un paese insieme modernissimo ed arcaico”. Anche Luca avrebbe voluto fare il sindaco di Positano: un obiettivo non raggiunto. Luca è deceduto a sessanta anni durante il sonno. Giustamente è stato scritto: “Forse non se ne è neppure accorto e per questo ci sarà anche rimasto  male”. Per molti che lo hanno frequentato ed apprezzato, Luca non è però mai andato via da Positano. Il suo spirito è qui.

Il ricordo in alcune foto di Massimo Capodanno:

Nella redazione de Il Duca

Intervista ad Alberto Sordi

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