“Armando De Stefano Nulla dies sine linea”, omaggio del Madre ad un grande Maestro, amatissimo a Vico Equense, Massa Lubrense e Piano di Sorrento.

Napoli – Al Madre, museo d’arte contemporanea della Regione Campania, oggi (7 giugno N.d.A.) verrà presentato il catalogo edito da artem legato alla mostra “Armando De Stefano Nulla dies sine linea”, il testo, che include presentazioni di Angela Tecce e Kathryn Weir, Direttrice artistica del museo Madre, con testi di Olga Scotto di Vettimo, Giancristiano Desiderio, Mario Franco, Marco Di Capua, Giovanna Cassese, Stefano de Stefano, è stato realizzato anche con il contributo di Engel&Volkers, sede di Napoli. Ma la mostra “Armando De Stefano Nulla dies sine linea” a cura di Olga Scotto di Vettimo, che resterà aperta al pubblico fino al 18 luglio 2022, è soprattutto un doveroso omaggio ad uno dei grandi Maestri della pittura italiana contemporanea ad un anno dalla scomparsa. Facendo riferimento alla famosa locuzione, attribuita al pittore greco Apelle da Plinio il Vecchio nel Naturalis historia, che ne sottolineava la quotidiana e assidua dedizione al disegno, il titolo della mostra vuole altresì rappresentare un riconoscimento oggettivo alla totale e assoluta “devozione” all’arte di pari intensità del Maestro napoletano. I tanti estimatori di Armando De Stefano (Napoli 1926-2021) potranno accertare questo motus animi continuus ammirando le 80 opere in mostra, che rappresentano la selezione di un più ampio corpus di lavori datati tra il 2012 e il 2020, testimonianza di una creatività sempre attuale, che reinventa e ripensa il disegno e la figurazione, confermando l’urgenza vitale, estrema e incondizionata per De Stefano di affidarsi all’esercizio ininterrotto della mano, del segno e del colore. Armando De Stefano, pittore sensibile e potente, docente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove si era formato alla scuola di Emilio Notte, è stato un punto di riferimento per l’arte a Napoli, come testimonia il variegato e nutrito catalogo di opere realizzato in oltre 70 anni di attività e arricchito fino a poco prima della sua scomparsa. Sempre al Madre saranno esposte le sue opere recenti e contemporaneamente verranno organizzati alcuni appuntamenti mirati per ricostruire le tante testimonianze pubbliche che De Stefano ha lasciato in città: dal Museo del Novecento a Castel Sant’Elmo al Museo e Real Bosco di Capodimonte, dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici al Rettorato dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, dal Conservatorio di San Pietro a Majella all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Luoghi a cui aggiungere Vico Equense, di cui era cittadino onorario, con opere divise fra sedi civiche e chiese del territorio (vi segnalo quelle presenti nella chiesa della Santissima Annunziata e nella chiesa di San Giovanni Evangelista, frazione Bonea), e infine Piano di Sorrento, con i due grandi lavori sistemati alle spalle della sala del Consiglio Comunale (foto di apertura e in basso). De Stefano è stato una figura seminale dell’arte a Napoli e in Italia dal secondo dopoguerra, un indimenticato Maestro di diverse generazioni di artisti, che tra 1950 e il 1992 si sono formati sul suo insegnamento di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Un vasto repertorio di verità abita i suoi lavori a grafite e a tempera, trasmutandosi in alcuni temi ricorrenti nelle sue opere, ricordo la mitologia greca con Apollo, Dafne, Medusa e Giano, le allegorie dedicate alla Morte, alle Maschere, alle Spie e agli Spaventapasseri; infine la Storia, da lui intesa non solo come grande racconto universale, ma anche come narrazione più intima e privata, a questo proposito merita citazione l’amata Massa Lubrense (il Sindaco Lorenzo Balducelli gli ha reso un commosso omaggio lo scorso anno)  o il terremoto del 22 dell’agosto 2017 a Casamicciola, che De Stefano personifica in immagini trasfigurate, che incarnano le angosce, i timori, le passioni di ideali traditi, la vita nella sua impietosa crudezza. I volti ritratti da De Stefano sembrano appartenere a un’umanità terribilmente prossima e familiare, ci ricordano il dolore di oggi che devasta le madri ucraine, quei volti straziati che fecero dire a Domenico Rea “mi pare di ascoltarne le urla”. Armando De Stefano, ricorrendo ad immagini più tecniche, supera i grafismi picassiani ed espressionisti, la sua creatività si innesta nella poetica neorealista ispirandosi al territorio e alle sue tematiche sociali, nella sua produzione artistica protagonista assoluta è l’umanità con tutte le sue fragilità e contraddizioni.
A cura di Luigi De Rosa

Madre: https://www.madrenapoli.it/

Generico giugno 2022
Armando De Stefano (Napoli 1926-2021)

Generico giugno 2022
Opera di Armando De Stefano presente all’interno della Sala Consiliare del Comune di Piano di Sorrento

Generico giugno 2022
San Gennaro repubblicano nell’ex Cattedrale di Vico Equense.

 

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