Amalfi, Sigismondo Nastri: “La corsa di Sant’Andrea”

Amalfi, Sigismondo Nastri: “La corsa di Sant’Andrea”. Riportiamo di seguito le parole del giornalista di Amalfi Sigismondo Nastri:

Lo so che la mia posizione è antipopolare e che, ribadendola, mi faccio dei nemici. Ma sono abituato a dire sempre, senza riserve, quello che penso. Mi riferisco alla contrarietà, espressa più volte, alla corsa della statua dell’apostolo attraverso la lunga scalinata del duomo, perché anno dopo anno s’è trasformata in uno spettacolo da circo. O da stadio, se preferite. Ho avuto qualche rimbrotto per questo, ma la ribadisco qui.

Sono contrario agli applausi che l’accompagnano; ancor più a quelli in chiesa, in qualsiasi circostanza. E all’utilizzo delle chiese per motivi che non siano di culto.

Dico di più: credo che le processioni siano ormai dei riti fuori dal tempo. Specialmente se, e quando, sono viste come elemento di richiamo turistico. Avviene così in Costiera. E non solo in Costiera.

Vorrei pure fare un sondaggio: quante sono le persone che, entrando in una chiesa, prestano attenzione al tabernacolo con Gesù Sacramentato, e quante, invece, si fermano a toccare statue e figure di santi e madonne. E’ stato alimentato un culto delle immagini che poco ha a che vedere con la fede. A me pare una nuova forma di paganesimo.

Si sta perdendo il senso del nostro essere cristiani, che è tutto racchiuso nella morte e resurrezione di Gesù, nell’Eucarestia, “pegno d’immortalità, sacramento di comunione con il Cristo”.

Le autorità religiose dovrebbero rendersene conto.

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