A Napoli nasce il “Gozzo napoletano” associazione sportiva dilettantistica per la promozione delle tradizioni marinare.

Napoli – In vista della rassegna europea che farà di Napoli la capitale dello sport 2026, molte sono le idee al vaglio delle autorità sportive e politiche per la programmazione di un palinsesto di iniziative e di manifestazioni degne della grande tradizione marinara di Napoli e della sua provincia, con il supporto della Federazione canottaggio a sedile fisso. Ed è in vista di quest’importante appuntamento che lunedì 6 giugno, presso la sala “Alto Mare” della Lega Navale c’è stata la presentazione della nuova associazione, presieduta da Luca Canale, “Gozzo napoletano”. L’evento ha visto la partecipazione di Sergio Roncelli, presidente Coni Campania, Marco Mansueto, consigliere Scuola dello Sport Coni Campania, Mauro Mugnani, presidente nazionale Ficsf, Gianbattista Nicolini, vice presidente vicario Ficsf, Emanuela Ferrante, assessore allo sport e alle pari opportunità, Leonardo Massa, country manager Italia Msc Crociere e Giuseppe Cantisano, direttore Ispettorato del Lavoro Sud Italia. L’associazione senza scopo di lucro “Gozzo napoletano”, come sottolineato in sede di presentazione, nasce da un’idea di un gruppo di amici, il fondatore Lucio Canale e i consiglieri Valeria Casizzone, Luigi Tuccillo, Luciano Colella ed altri appassionati innamorati del mare e delle imbarcazioni storiche in legno, nel tentativo non celato di valorizzare anche la figura professionale che rende possibile la realizzazione di queste imbarcazioni storiche, ovvero il maestro d’ascia, figura preziosa che però non tutti conoscono. Diverse le tipologie di gozzi: pozzolani, sorrentini e procidani, utilizzati a remi o a vela. Oggi molte di queste barche sono state abbandonate a favore dei meno impegnativi natanti in vetroresina ma i gozzi rappresentano un tesoro della nostra cultura che non dobbiamo abbandonare all’oblio. La Penisola Sorrentina con il suo prestigioso Istituto Tecnico Nautico “Nino Bixio” e i tantissimi appassionati ed esperti di imbarcazioni storiche, speriamo faccia la sua parte. Personalmente mi piace ricordare il Museo navale Mario Maresca di Meta che da anni offre a chi ama la cultura marinara notevoli spunti di riflessione sulle nostre tradizioni marinare e come non menzionare l’Ing. Enzo De Pasquale autore del saggio “Barche e gozzi sorrentini: Storie di barche, di cantieri, di uomini e di mare” edito dalla milanese Mursia, che ancor oggi rappresenta uno dei testi più interessanti e completi dal punto di vista storico e tecnico scritti sul “Gozzo sorrentino”, una barca che nel XVIII secolo, era vera e propria icona dell’arte nautica sorrentina, sempre presente sugli arenili delle marine di Alimuri e di Cassano. A fabbricarne molti e raffinati modelli fu la famiglia Castellano insieme alle tartane e alle feluche in legno. Un secolo dopo, nella Marina Grande di Sorrento, i costruttori di barche da pesca si chiamavano Aprea e molti carpentieri che nel 1898 lavorarono, sotto la direzione di Giuseppe Starita, all’ultimo veliero varato ad Alimuri, erano dei Cafiero.  Aprea, Castellano e Cafiero, questi i nomi di alcune grandi famiglie di maestri d’ascia che per secoli si sono tramandate le tecniche di costruzione di barche in legno. Infine bisogna ricordare  che il Gozzo napoletano-flegreo è stato  riconosciuto patrimonio immateriale della Campania. Nel luglio 2020, infatti, con un decreto ad hoc, il numero 239, la Regione Campania ha riconosciuto, in base ai principi stabiliti dalla Convenzione Unesco, “il sapere ed abilità della marineria flegrea inerenti la costruzione, la manutenzione e l’utilizzo del gozzo napoletano-flegreo a remi e a vela latina” lo status di patrimonio immateriale della Campania.
A cura di Luigi De Rosa

Generico giugno 2022
Nella foto de Il Mattino ediz. del 4 giugno 2022, Marco Mansueto, Sergio Roncelli e Luca Canale

Generico giugno 2022
Leonardo Massa, country manager Italia Msc Crociere

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