Piano di Sorrento, l’Avv. Antonino D’Esposito ricorda l’amico Aniello D’Esposito scomparso a 45 anni

Piano di Sorrento. Dolore e lacrime per la prematura ed improvvisa scomparsa del 45enne Aniello D’Esposito conosciuto affettuosamente come “Pizzingrillo”. Questa mattina l’estremo saluto nella Basilica di San Michele Arcangelo alla presenza di familiari ed amici che hanno voluto accompagnarlo nel suo ultimo viaggio.
L’Avv. Antonino D’Esposito, legato ad Aniello da una lunghissima amicizia, ha voluto dedicargli un ricordo: «Aniello D’ Esposito, al secolo Pizzingrillo, ha segnato un’epopea… L’epopea di “quelli” di Iommella Piccola. La sua morte ha sconvolto tante persone, perché non era facile non essere “coinvolti” da Pizzingrillo, non volergli bene. La vita è una strada che percorriamo troppo frettolosamente, dimenticando cosa c’è dietro la porta alla quale conduce. Leopardi sosteneva pertanto che non vale la pena correre, correndo si arriva prima al traguardo, al capolinea… alla “morte liberatoria”… Nella nostra corsa, tesa spesso solo a perseguire i nostri personali interessi, non siamo sconvolti abbastanza, dimentichiamo, ad esempio, ed in dispregio al più grande comandamento di Cristo, che esistono gli “altri”. Si cade nel pericolo di amare solo se stessi, di vivere con superficialità. Così nel mondo dilagano egoismo ed ipocrisia… oggi i peggiori mali. Per quanto mi riguarda, nel percorrere la strada della mia vita, anche professionale, sposo abbastanza questo pensiero leopardiano e cristiano, solo apparentemente pessimistico. Anche la morte dei miei genitori, di parenti e persone a me care, di altri giovanissimi amici fra i quali ricordo ora Nello Pane, Giosuè Sorrentino, gli amici di scuola Luigi De Rogatis, Gigi Krav e Ciretta del Vino mi hanno aiutato a coltivare, ma in modo concreto, questa filosofia di vita. Andiamo avanti nel nostro percorso di vita con tenacia, ma fermiamo questa stupida corsa… troviamo il tempo per godere in modo sano la vita, il bene più prezioso che abbiamo, senza scordare di amare gli altri, o lamentarci di amenità. Riflettiamo sulle sofferenze dei meno fortunati… Allora la morte delle persone che abbiamo voluto bene, anche quella di Pizzingrillo, non sarà mai stata inutile, ci avrà insegnato qualcosa, il rispetto della vita, di noi stessi e degli… altri. Sono davvero e concretamente vicino, anche con la preghiera, a quanti gli hanno voluto bene, in particolare ai genitori, alla moglie, ai figli, alle sorelle e al fratello Tonino. Che Dio l’abbia in gloria. Un grazie particolare agli amici Massimo Scarpati, Marco Sparano, Antonino Egro, Antonio Scarpati, Eugenio Iaccarino, Francesco Maresca, Francesco Sparano, Luigi Persico e tanti altri vecchi amici di Iommella, davvero affranti dal dolore per la perdita di Nellino, ci siamo sostenuti a vicenda in questi giorni».

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