Il problema della mobilità in Penisola Sorrentina -Ipotesi di soluzione dell’ingegner Elio D’Esposito “PNRR occasione storica che si rischia di perdere”

Il problema della mobilità in Penisola Sorrentina -Ipotesi di soluzione dell’ingegner Elio D’Esposito . Sentiamo l’ingegner D’Esposito di Piano di Sorrento , oltre mezzo secolo di professione , con riconoscimenti dall’Ordine degli Ingeneri di Napoli, uno dei professionisti migliori della Campania. Nel corso degli anni ha proposto soluzioni progettuali , anticipando i tempi, in tutte le problematiche che riguardano la Penisola Sorrentina, da Sorrento a Sant’Agnello, da Massa Lubrense a  Vico Equense, ha vissuto la nascita del PUT e la ricostruzione post terremoto, una incredibile memoria storica, oltre che una grande professionalità e una risorsa in termini progettuali, spesso ripresi e rivisti, in malo modo, da altri,  e professionali enorme. Oggi si riparla di traffico e di soluzioni, da Castellammare di Stabia, passando per la galleria di Seiano, finita la pandemia da Covid, è tornata l’emergenza traffico, che emergenza non è visto che quotidianamente la cronaca ci riporta dei disagi, quindi risentiamo l’ingegnere in una prima puntata di molti argomenti . Noi di Positanonews glielo abbiamo chiesto espressamente anche in vista di questi PNRR, fondi che spesso si cercano di intercettare in maniera confusa e , a volte, con un’accozzaglia di progetti , senza una visione di insieme , che cerchiamo di recuperare con l’ing. d’Esposito.

Dopo molte insistenze, eccoci di nuovo con l’ing. Elio d’Esposito:

D. Ing…..che ne pensa del problema mobilità in penisola ..lei che è intervenuto più volte sull’argomento ?

R : Si vero, e mi sarebbe piaciuto da ing. civile, settore Trasporti, dare un mio contributo, anche del tutto gratuito in materia, ma comunque qualche idea sembra che sia stata recepita. Più di una volta, come mia abitudine, ne ho parlato con qualche Sindaco. Ho sempre pensato che chi vive un territorio, e per le sue competenze può dare un consiglio, un contributo professionale, è suo dovere farlo per il bene del proprio territorio a prescindere dall’eventuale incarico. Questa è stata sempre la mia mentalità e più di una vlta mi sono spinto a presentare relazioni e studi di fattibilità per una migliore comprensione.

Tanto premesso, nel campo della mobilità, negli anni scorsi a capo della Consulta Comunale di Piano di “Ambiente, Territorio Viabilità, Ordine Pubblico e Protezione Civile”, ne ho discusso più volte e ci sono molte indicazioni nei verbali di cui allego l’ultimo di Settembre 2018. La prima e più importante riflessione da fare è che la viabilità su gomma in Penisola avviene quasi interamente sulla SS.145 all’interno dei centri urbani. E’ alleggerita nel territorio di Piano dalla bretella Via Cavone, via dei Platani, via Mortora che consente il senso unico sul Corso Italia, in direzione Meta -Sorrento, e non così per gli altri due Comuni confinanti. La strada a valle litoranea, per le sue caratteristiche dimensionali, non è idonea a sostituirla come alternativa.

Pertanto, il primo problema, fondamentale, è creare un’alternativa alla viabilità nei centri urbani per decongestionare, deflazionare il traffico enorme in tutto il periodo turistico ( soprattutto dei pullmann turistici) e non solo, se si considera che tale alternativa è necessaria e anche impellente per evitare i picchi di polveri sottili, dannosissimi per la salute, riscontrati in passato in alcune zone ( vedi verbale consulta). Si sono fatti numerosi studi e progetti in oltre sessanta anni, su tale strada, ( il mio prof. di costruzione di strade e anche preside della facoltà, negli anni sessanta, Luigi Tocchetti, già parlava, nelle lezioni, dei suoi studi su di essa). Molte soluzioni sono state sempre respinte per problemi ambientali e anche per una certa filosofia ( condivisibile ) che il territorio poteva, con essa, essere preda di un aumento notevole di flusso, da parti esterne, incentivato dalla facilità di un rapido collegamento e raggiungimento del territorio, provocando quindi l’effetto contrario di un maggiore flusso.

Dopo molte riflessioni, ritengo che l’unica soluzione possibile, in armonia con l’ambiente, è l’utilizzo delle strade collinari esistenti già atte, pur con i propri limiti per le caratteristiche tecniche, attualmente, a un traffico discreto, fluido e non veloce da superstrada, e comunque idoneo a smaltire una certa portata di traffico da sottrarre dai centri urbani. Tale strada ipotizzata, senza consumo, o quasi, di verde, deve essere completato, da un lato, con la realizzazione della galleria che da via degli Aranci a Sorrento sottopassa la collina di Casarlano, sbucando verso la zona collinare di S.Martino, per poi immettersi sul Nastro D’argento con un breve tratto di raccordo. Tale soluzione venne anche ipotizzata dalla Commissione redattrice del PUT nella loro proposta di assetto della viabilità). Dall’altro lato , alla fine del percorso collinare ( Nastro d’Argento, Nastro Azzurro – SS 163), nella zona Trinità di Piano di Sorrento, e qui sta la novità, si dovrebbe prevedere l’attraversamento, con piccolo viadotto, di buona fattura architettonica ( ad esempio ad arco ), del rivolo Lavinola e, in prosieguo, la realizzazione di una galleria di attraversamento, sotto la collina di Alberi, in direzione Nord per sbucare nei pressi di Seiano su via Raffaele Bosco, a valle di Pacognano, a pochi centinaia di metri dall’incrocio con la SS.145 nei pressi del G.Hotel Moon Valley.

Per il traffico proveniente da Napoli, per completezza, si può concepire uno svincolo dopo il ponte di Seiano, sottopassando la S.S. 145, con un collegamento, sotto strada, direttamente con la strada ipotizzata, senza interferire perciò, all’incrocio con la R.Bosco,, con il traffico della S.S. 145. I vantaggi sono enormi: Si avrebbe una strada, che, anche se non è di ottimali caratteristiche tecniche (dimensioni delle sezioni e raggi di curvatura ) è in grado di rappresentare una valvola di sfiato, e cioè una valida alternativa all’unica strada SS145 dei centri urbani affogata nello smog e nell’inquinamento acustico e quindi invivibile per molti mesi dell’anno e soprattutto con consumo quasi nullo del verde esistente, e chiaramente con le necessarie sicurezze in campo idrogeologico. Tale Strada potrebbe essere utilizzata da chi vuole raggiungere Sorrento superando i diversi centri urbani, e by-passando la tortuosa strada di Scutari; questa potrebbe continuare ad avere la sua funzione per il traffico urbano interno della penisola sorrentina, nonché per collegare anche il flusso turistico di Meta a valle che non ha bisogno di attraversamento urbano dopo la Chiesa della Madonna del Lauro. Chiaramente detta strada ipotizzata ha già i collegamenti con i centri urbani di Piano e S.Agnello, con le bretelle collinari di via Mortora o di via Nastro d’Argento, via M.Bonaventura, e via Crawford e via Rota

Tale idea, da me riportata in seno alla Consulta di Piano all’epoca ( Sett. 2018), sui social e su Positano news è stata recepita ( e meno male, mi fa piacere ), da quello che mi risulta, dalla Regione Campania leggendo un anno fa, sul Mattino, (in un’intervista del giornalista Massimiliano d’Esposito all’assessore regionale ing. Luca Cascone), che si sta procedendo, appunto in Regione, a realizzare un progetto proprio in tal senso, e ne parlò anche il governatore Vincenzo De Luca quando intervenne alla presentazione dell’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina a Villa Fondi l’anno scorso, ritenendo che detta nuova viabilità poteva anche servire ad avere maggiore speditezza per i collegamenti con il futuro Ospedale Unico della Penisola Sorrentina, che, francamente, pur condividendone l’importanza e l’assoluta necessità, ritengo, come buona parte dei cittadini, che dovrebbe essere realizzato nelle zone collinari, nei pressi delle strade collinari esistenti, e cioè fuori dal traffico dei centri urbani, e con ampi spazi a verde e perciò anche atto a future espansioni se necessarie ( anche qualche struttura alberghiera collinare potrebbe rappresentare un’alternativa se esistessero le giuste premesse).Spesso la vita di una persona è legata, nel campo cardiologico, ai tempi del soccorso.

Con minimo impatto ambientale, pertanto, recuperiamo la vivibilità dei centri urbani della penisola sorrentina con tanto beneficio per la salute degli abitanti e rendiamo più spedito il flusso su gomma. Sicuramente ci sarà, a questa proposta, il solito polverone degli ambientalisti irrazionali, integralisti, cioè quelli del partito del NO ad ogni modifica, anche se esse arrecano grandi vantaggi alla collettività e alla salute degli abitanti…per loro nulla si deve toccare e nulla si deve costruire e si deve considerare il territorio come un presepe incartato da vedere e non toccare, (anche a costo di rimetterci la salute o l’incolumità della persona, come spesso si può constatare dalle diatribe sui social) …. chiaramente in contrasto con il mutare del mondo e del territorio che è sempre avvenuto dalla nascita dell’uomo sulla terra. Con questa assurda mentalità quante infrastrutture non esisterebbero oggi: ….le strade della costiera, la ferrovia vesuviana, o uscendo dal nostro territorio, tanto per fare un esempio, la torre Eiffel di Parigi ( penso che l’ing. Eiffel, oggi, avrebbe corso il rischio di essere considerato un pazzo da legare, da rinchiudere in un manicomio ) e nonché tutte le meravigliose opere monumentali dell’epoca borbonica, e anche prima, e quante altre, (un’infinità), che ammiriamo dai secoli scorsi.

Personalmente mi inchino all’ambientalismo razionale e ritengo di poterne essere un valido assertore e rappresentante.

A parte la digressione, la realizzazione della strada alternativa, a mio avviso, è al primo posto in una scaletta degli interventi importanti da fare per la soluzione “mobilità in penisola”. E’ la madre del problema mobilità in penisola.

Al secondo posto, o a pari merito, vi è la ristrutturazione e ammodernamento della ferrovia circumvesuviana che dovrebbe essere un’ottima metropolitana ma al momento sembra che faticosamente stia uscendo da una crisi profonda degli anni passati. Non per niente è stata classificata come la peggiore ferrovia italiana fra quelle secondarie. Si dovrebbe avere, là dove possibile, il secondo binario e una metropolitana, per lo meno Meta ( o Vico , se possibile ) – Sorrento, ogni dieci minuti. E dovrebbe, e forse è un’utopia, collegarsi ad una futura rete nazionale di alta velocità nel futuro snodo Pompei – Moregine, là dov’ è prevista l’arrivo dell’alta velocità per arrivare al collegamento in prosieguo anche con Sorrento; ciò può essere possibile, purtroppo, con un grosso lavoro di ristrutturazione, passando dalla attuale ferrovia a scartamento ridotto, ormai in disuso in Italia, a quella della ferrovia dello Stato e quindi senza trasbordo dei passeggeri. Teniamo presente che il Cilento sta per avere aeroporti, porti, linea TAV e anche un secondo ospedale collegato con bretella, direttamente all’autostrada, e ha avuto il maggior numero di bandiere bleu della Campania in quest’anno 2022. Chi vuol capire…. capisca.

Infine prevedere il collegamento agli snodi delle stazioni con pullmann di piccola stazza ( navette) alimentate a gas o elettriche, e la creazione di parcheggi in zone urbanizzate, senza spreco di verde, vicino alle stazioni della Vesuviana là dove vi è, attualmente, carenza. A Piano era previsto un parcheggio sotto la piazza Cota e poteva essere una buona idea anche per i vantaggi economici a favore delle Casse Comunali come si è fatto a Sorrento e a Vico Equense, nonché per rivitalizzare l’asfittico commercio che, specie nella zona alta del C.so Italia, è priva di parcheggi. A Piano abbiamo perduto l’occasione di avere, nei parcheggi realizzati a via G. Maresca e a Via Cavoniello, un piano a parcheggio pubblico ( all’inizio si era cominciato bene con tale tipologia, come al parcheggio di via Cavottole e di via Bagnulo a pochi passi dal C.so Italia (quest’ultimo poi, pian piano, assorbito dall’adiacente struttura privata artigianale per mancato utilizzo a parcheggio!) I problemi dei parcheggi, purtroppo, si stanno risolvendo là dove mancano, con l’utilizzo dei fondi agricoli che fungono spesso anche deposito di materiali vari( edilizia, auto, barche) e anche con l’utilizzo delle strisce bleu. E certamente non è la migliore soluzione sotto l’aspetto ambientale.

DOMANI PARLEREMO DELLA VIABILITA’ VIA MARE E DEL COLLEGAMENTO CON META , STORIE DI PROGETTI SEPOLTI NEI CASSETTI 

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