Sorrento, La leggenda delle Palme di confetti, un toccante racconto di Cecilia Coppola

Sorrento, La leggenda delle Palme di confetti, un toccante racconto di Cecilia Coppola
Era la domenica delle Palme di tanti e tanti secoli fa e gli abitanti di Sorrento si preparavano ad andare in Chiesa per la benedizione dell’ulivo ,quando un grido di allarme risuonò per tutta la penisola :” I saraceni, I saraceni! Si salvi chi può!”
Le navi saracene erano infatti apparse al largo e veleggiavano a vele spiegate verso Sorrento, minacciando una di quelle rapide e devastanti incursioni per le quali i pirati arabi , chiamati appunto saraceni erano famosi in tutto il Mediterraneo.
Le campane cominciarono a suonare a stormo per chiamare gli uomini a raccolta. Il prete già vestito con paramenti sacri ,uscì sulla soglia della chiesa e, con l’aspersorio in mano , invitò tutti, uomini e donne, a entrare in chiesa e ad assistere alla cerimonia della benedizione delle palme prima di correre ad armarsi per difendersi dai pirati.” Raccogliamoci,figliuoli, nella preghiera e chiediamo la benedizione a Dio prima della pericolosa battaglia che dobbiamo sostenere per combattere contro i nostri nemici”.

Il richiamo al pescatore mentre tutti entravano in chiesa per la domenica delle Palme

Tutti entrarono in chiesa tranne uno ,un giovane pescatore che, dopo essersi fatto in fretta il segno della croce, corse invece sulla spiaggia ,come attirato da un misterioso richiamo,
Mentre il prete procedeva alla benedizione dell’ulivo scoppiò all’ improvviso una terribile tempesta. Cominciò a piovere a dirotto ,si alzò un vento fortissimo e il mare si ingrossò. Le navi corsare sballottate dei flutti, non resistettero a lungo alla furia degli elementi e si inabissarono con tute le ciurme.
Si salvò solo una giovane schiava che si era gettata sulla spiaggia .Il pescatore la vide e la raccolse. Stringeva al petto un sacchetto di cuoio. Il giovane la prese per mano e, così grondante d’acqua come era, la condusse in chiesa, gridando al miracolo perché i saraceni non c’erano più e Sorrento era salva.

Il secondo miracolo la fanciulla saracesa salvata dalla morte divenne cristiana

Ed ecco avvenire in chiesa un secondo miracolo . La fanciulla, gettatasi ai piedi dell’altare, gridò piangendo di voler diventare cristiana per ringraziare Dio che l’aveva salvata dalla morte e dalla schiavitù alla quale era stata sottoposta durante una scorreria dei saraceni . Al prete che le imponeva paternamente la mano sul capo assicurandole che avrebbe esaudito il suo desiderio ella offrì l’unico bene che possedeva : i bianchi confetti che aveva portato con sé nel sacchetto di cuoi legato al collo. I confetti furono distribuiti ai che non li avevano mai visti prima di quel momento.

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