Rubati fuoribordo a Maiori, sotto accusa le telecamere. Qualche anno fa a Praiano e Positano

Rubati fuoribordo a Maiori, sotto accusa le telecamere. Qualche anno fa a Praiano e Positano . Ricomincia la stagione turistica, ricominciano i furti, come quello di stamattina a Maiori al Porto, con accuse sul funzionamento delle telecamere . Anche dall’altra parte della Costiera amalfitana qualche anno fa sono capitate razzie di fuoribordo, spesso portati a Castellammare di Stabia in provincia di Napoli, da questo versante sicuramente a Salerno ci sono delle organizzazioni .

Fuoribordo obiettivo primario dei ladri, cosa fare?

Facili da rubare, recuperare e rivendere, i motori fuoribordo delle nostre barche sono un obiettivo primario per i ladri. Quali sono le soluzioni migliori per proteggerli? Ecco qualche suggerimento da prendere in considerazione per evitare brutte sorprese in porto come in rada.
A bordo delle nostre barche a vela utilizziamo spesso motori fuoribordo per navigare con il battello di servizio o manovrare la barca stessa, soprattutto quando le dimensioni dello scafo sono inferiori ai 10 metri. Quasi sempre si tratta di propulsori piccoli e leggeri con cilindrata inferiore ai 10 cv. Quando si naviga in crociera è consuetudine conservare i nostri fuoribordo sui pulpiti di poppa, ben visibili a tutti.

In questo modo sono sempre pronti per l’uso, ma nello stesso tempo sono anche esposti all’azione dei ladri per i quali questi dispositivi sono molto appetibili e piuttosto facile da rubare. Spesso i furti di fuoribordo vengono commissionati da bande criminali che li rivendono in Europa orientale e, più recentemente, anche nel Nord Africa (Tunisia e Libia su tutti). Lo dimostra il crollo delle vendite legali di motori marini in Paesi come Romania, Ungheria, Bulgaria, Malta, Serbia e Montenegro. Non si tratta di ladri improvvisati, ma di veri professionisti che studiano tutto e sanno quello che fanno.

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