Piano di Sorrento, la bella storia di Roberto: anche a Pasqua dai gatti della colonia di Marina di Cassano

Piano di Sorrento, la bella storia di Roberto: anche a Pasqua dai gatti della colonia di Marina di Cassano. Le colonie feline sono punti di aggregazione di gatti liberi che vivono e frequentano abitualmente una determinata area, che può essere pubblica o privata (a volte persino condominiale). Le colonie possono essere più o meno numerose ed eventualmente accudite e nutrite dall’aiuto di volontari. In questo modo, si tiene sotto controllo la presenza degli animali sul territorio, la loro salute ed anche le nascite, evitando di incrementare la problematica del randagismo.

Colonia di Gatti a Marina di Cassano Piano di Sorrento

Sono diverse le colonie feline presenti nel territorio di Piano di Sorrento: a partire da quella in via Carlo Amalfi, di fronte alla scuola primaria, a quella del Supermercato di Via delle Rose. Sempre in via delle Rose ce n’è un’altra dietro i campetti da tennis. Delle colonie anche nei pressi della Stazione della Circumvesuviana e lungo le scale che portano all’Istituto Nautico Nino Bixio.

Ma la colonia più numerosa e conosciuta della città di Piano di Sorrento è sicuramente quella della Marina di Cassano, curata non soltanto dai volontari, ma anche dai cittadini. Ne è la dimostrazione Roberto, che abbiamo incontrato in spiaggia anche nel corso della giornata di Pasqua. “Anche loro devono festeggiare”, ci ha detto.

“Non sono l’unico a prendermi cura di loro, ci sono anche altre persone della spiaggia”, ha continuato. Persone che si prendono cura non soltanto dei gatti, ma anche delle anatre presenti sempre nella stessa zona. “Quasi ogni giorno veniamo qui e li facciamo mangiare”.

La legge nazionale che ha riconosciuto e che tutela le colonie feline è la Legge n. 281 del 1991 (“Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo”).

L’art. 1 della disposizione normativa menzionata è chiara nello stabilire che «Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente».

Definite le premesse, la stessa Legge, negli articoli successivi, si occupa precipuamente delle colonie feline. L’art. 2, “Trattamento dei cani e di altri animali di affezione”, stabilisce, al comma VII, che «È vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà». Ancora, al comma VIII, precisa: «I gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall’autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo». La disposizione, nei successivi commi IX e X, statuisce che i gatti in libertà possono essere soppressi soltanto se gravemente malati o incurabili e che gli enti e le associazioni protezioniste possono, d’intesa con le unità sanitarie locali, avere in gestione le colonie di gatti che vivono in libertà, assicurandone la cura della salute e le condizioni di sopravvivenza. Si può ricordare, infine, l’articolo 4,“Competenze dei comuni”, che, al comma secondo, prevede: «I servizi comunali e i servizi veterinari delle unità sanitarie locali si attengono, nel trattamento degli animali, alle disposizioni di cui all’articolo 2».

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