Migliori trend di vini per quest’anno

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Quest’anno sarà un’anno sicuramente bollente per quanto riguarda i trend sui vini. Andiamo a vedere quali sono questi trend che abbiamo individuato. 

Vino con il CBD 

In questo periodo dell’anno scorso, le bevande al CBD, incluso il vino, stavano prendendo d’assalto l’industria del settore. Il sito web per CBD cannaconnection.it fornisce dettagli su tè, caffè e altre bevande al CBD, oltre ai commestibili. 

Tuttavia, il mercato è stato colpito da una sentenza dell’UE secondo la quale gli edibili e le bevande al CBD sono “nuovi alimenti” – questo ha portato alla loro proibizione in Italia – almeno per ora.  

In attesa che la situazione si evolva presto e diversamente come sperano I coltivatori di CBD, a farla da padrone sono alcuni vini e che meritano dunque di essere citati e analizzati a fondo. 

Vino biologico 

Tra i trend più importanti in tema di vini, c’è sicuramente quello biologico, che è diventato ormai una delle tendenze più consolidate del settore. Per vino biologico si intende un prodotto che viene ricavato da vigneti coltivati senza l’utilizzo di sostanze chimiche Per essere definito bio, un vino deve tra l’altro composto per almeno il 95% da uve coltivate biologicamente.  

In Francia questo metodo di produzione è in costante e a dimostrazione di ciò, basta aggiungere che l’Agence Bio, l’associazione francese per lo sviluppo e il sostegno della coltivazione biologica, conta ben 5.263 cantine che operano su circa 70.740 ettari di terreno e che rappresentano il 9% dei vigneti francesi e il numero è in costante aumento.  

Anche in Italia questa tecnica di coltivazione si sta diffondendo in modo costante e ciò si ripercuote positivamente sul mercato come si evince dalla presenza in tutti i saloni internazionali dedicati ai vini.  

Gli operatori del settore, italiani proprio con la produzione di vini biologici stanno cercando di sfruttare questa nuova tendenza per affiancare il vino bio a note etichette e inserirle nell’export che di per sé, e da sempre il fiore all’occhiello del Made in Italy. 

Vino Pet-Nat 

I Pet-Nat sono dei vini il cui nome deriva dal termine francese “pétillant naturel”). Nello specifico si tratta di  nettari che vengono imbottigliati durante il loro processo di fermentazione, che si conclude mentre il vino è già in bottiglia. Il Pet-nat è una versione più selvaggia di uno spumante come lo Champagne e gli zuccheri naturali presenti dell’uva utilizzata forniscono le bollicine.  

Durante la fermentazione alcolica, i lieviti mangiano tuttavia lo zucchero e i sottoprodotti di questo processo sono alcol e anidride carbonica, contrariamente ai vini spumanti tipo Chardonnay, Pinot Nero, ecc dove la maggior parte o tutta la fermentazione avviene prima dell’imbottigliamento. Questa condizione non genera C02 e di conseguenza le bollicine non esistono. 

La produzione di vino Pet-Nat è attualmente in corso anche in Italia e come da sempre, ben presto i viticoltori saranno in grado di competere con i cugini francesi. 

Vino orange 

Gli orange wines, vengono così definiti poiché prodotti da uve che presentano degli acini bianchi e che subiscono lo stesso processo di vinificazione di quelli rossi. Se la bella tonalità ambrata può suggerire il contrario, per vino orange, non si intende però che venga prodotto con arance; infatti, questo agrume non è per nulla presente, né tantomeno regala la sua tonalità.  

Nemmeno coloranti artificiali vengono utilizzati per gli orange wines e lo stesso dicasi per i cocktail di vini. Da ciò si evince che questo vino arancione è del tutto naturale e si ottiene  lasciando le bucce delle uve bianche durante la fermentazione.  

Questa che può sembrare un’innovativa tecnica di vinificazione in realtà esiste da secoli; infatti, il vino arancione secondo recenti ricerche, pare sia stato gustato per la prima volta in Georgia (Europa), nel lontano 6000 ac, tanto che si pensa si tratti dei primissimi vini prodotti al mondo. 

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