Atrani, Conservatorio di Santa Rosalia: sfratto congelato, corsa all’intesa

Atrani, Conservatorio di Santa Rosalia: sfratto congelato, corsa all’intesa. Ne parla Salvatore Serio in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno.

Si avvia verso il lieto fine la storia della famiglia Cavaliere di Atrani. Raimondo Cavaliere , la moglie e i suoi due figli avrebbero dovuto lasciare ieri la casa all’interno della quale vivono dal 2011, ma il Consiglio d’amministrazione del Conservatorio di Santa Rosalia ha deciso di tendergli una mano, rinviando di 30 giorni l’ordine di sfratto con l’intento di un accordo per la dilazione del debito. La vicenda che riguarda i Cavaliere è complessa.

Raimondo nel 2006 ha sottoscritto un contratto con il quale s’impegnava a ristrutturare completamente una sorta di rudere abbandonato, a patto che la ristrutturazione della parte esterna fosse a carico dell’Ente stesso e pagando un canone di locazione. Quando i vertici dell’Ente che fa capo al Ministero dell’Istruzione hanno chiarito di non essere in possesso dei soldi per effettuare la loro parte d’intervento, il signor Cavaliere si è fatto carico anche di questo, investendo in un immobile non di sua proprietà circa 100mila euro, oltre al canone d’affitto.

A causa del Covid, la famiglia Cavaliere vive un momento di difficoltà dal punto di vista economico, entrambi i coniugi sono stagionali e hanno perso il lavoro, non potendo così pagare regolarmente i canoni di affitto. Nonostante la richiesta che Raimondo ha presentato all’Ente per dilazionare la somma dovuta, ha ricevuto inizialmente un rifiuto da parte dei vertici dell’Ente. È partita così la procedura che avrebbe dovuto portare allo sfratto. Il sindaco di Atrani, Luciano De Rosa Laderchi , ha scritto una nota al direttore dell’Ufficio scolastico regionale per la Campania, Ettore Acerra, chiedendo di prendere in considerazione la possibilità di dilazionare il debito accumulato dalla famiglia Cavaliere e di spalmarlo nel corso degli anni, consentendo a Raimondo, a sua moglie e ai figli di continuare a vivere in quello rudere che è diventato una casa solo grazie al loro lavoro e ai loro sacrifici.

Il primo cittadino, non potendo fornire loro un altro adeguato alloggio, ha chiesto che i vertici regionali del Ministero dell’Istruzione potessero porre rimedio a alla situazione. Il CdA, composto dal presidente Pietro Fico e dai consiglieri Walter Vecchi e Gabriele Gambardella , ha inviato una missiva, tesa ad avvertire del rinvio dello sfratto di 30 giorni, un periodo che dovrà rivelarsi utile a trovare un accordo per la dilazione del debito.

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