Addio ad un grande amico di Punta Campanella: Hermann Nitsch

Massa Lubrense (NA) Chi è stato a Punta Campanella e ha percorso l’antica strada che conduce al faro e soprattutto alle rovine di quella che è stata una delle più belle Ville d’Ozio costruite in epoca imperiale in Penisola sorrentina ed ancor prima, splendido tempio dedicato alla dea Athena ricorderà Torre Fossa lo Papa, ubicata a mezza strada, torre cinquecentesca, antico baluardo saraceno con i suoi meravigliosi scorci sulla Baia di Napoli e una veduta di Capri che toglie il fiato, sito storico che per anni  ha fatto da cornice naturale alle opere di Beuys, Shōzō Shimamoto, Jimmie Durham e soprattutto Hermann Nitsch, pioniere dell’Azionismo viennese, ospite graditissimo di Alberto Del Genio, proprietario della tenuta di Fossa lo Papa, illustre chirurgo riconosciuto nel mondo della scienza medica internazionale, e sensibile appassionato di arte contemporanea. Hermann Nitsch è uno di quegli artisti che ha segnato un’epoca: ha sorpreso, incantato e scioccato mai rinunciando al suo estro, sfidando critiche feroci e anche censura e arresti. Era il 1974, infatti, quando a Napoli, per fermare una delle sue performance, Aktion n.45, nello studio del gallerista Peppe Morra all’interno di Palazzo Calabritta, intervenne addirittura la polizia, chiamata dagli inquilini del palazzo, allarmati dalle tracce di sangue che i visitatori della mostra, uscendo, avevano lasciato sulle scale. Hermann Nitsch rimarrà un protagonista importante, figura controversa dell’Arte Contemporanea, ci lascia a 83 anni, non ha fatto in tempo a godersi la mostra che la Biennale di Venezia gli ha dedicato alle Oficine 800 in Giudecca, ma come ricorda Peppe Morra a Pasquale Esposito sulle pagine del Mattino di Napoli (20 aprile 2022) per Hermann: “la morte è la conseguenza logica della vita”. Una visione che rispecchia in pieno la sua arte totalizzante, la sua visione della morte non è come quella di Wittgenstein che ha detto: “La morte non è un evento della vita: non si vive la morte”, ma al contrario “una logica conseguenza”, la include nel tutto e del tutto. Pittore, grafico, scenografo, scrittore, compositore grande appassionato di Wagner, Nitsch è stato un artista, appunto: totale. Il suo Orgien Mysterien Theater (Teatro delle Orge e dei Misteri) era la messa in pratica della sua idea di opera d’arte totale, che coinvolge tutti i cinque sensi. Per realizzarlo nel 1971 acquistò il castello di Prinzendorf in Bassa Austria e fu qui che nel 1998, dopo decenni di preparazione, fece la sua ultima azione, una performing durata sei giorni e che avrebbe voluto ricreare integralmente la prossima estate, tanto che erano già fissate le date per le prime due giornate: il 30 e il 31 luglio 2022. L’Austria gli ha dedicato un museo nel 2007 a Mistelbach, dove la sua opera viene presentata in tutte le sue sfaccettature. Un museo a suo nome è stato aperto anche a Napoli, nel 2008 proprio da Giuseppe Morra, il suo editore e gallerista di riferimento. Invitato più volte alla Biennale, ha realizzato più di 150 azioni in tutto il mondo. La sua ricerca è stata caratterizzata da una volontà di liberazione del corpo e dello spirito dalle imposizioni della società borghese e da ogni forma di tabù religioso, moralistico e sessuale. Intitolata Hermann Nitsch: 20th painting action e organizzata da Zuecca Projects, la rassegna attualmente in corso a Venezia presenta per la prima volta in Italia l’intera “20. malaktion”, realizzata da Nitsch al Wiener Secession nel 1987: si tratta di un’imponente raccolta di painting action che comprende 52 opere, tra cui il dipinto più grande che l’artista abbia mai realizzato durante la sua carriera, di ben 20 metri di lunghezza, mescolando nel rosso intenso di sangue e pittura sacro e profano, reale e simbolico, furia e delicatezza del gesto, questo è stato, questo è Nitsch.

A cura di Luigi De Rosa

Generico aprile 2022
Torre di Fossa lo Papa, Massa Lubrense (NA)

Link utili: http://www.museonitsch.org

 

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