Turismo 2022, per gli ucraini in arrivo in Italia migliaia di contratti a termine.

Senz’altro lodevole la proposta  di  Fiepet-Confesercenti che per prima il lavoratori stagionali del turismo, ormai abituati alle sofferenze, sapranno apprezzare.  Il dubbio, ma soprattutto la speranza, potrebbe essere che una tale iniziativa non si tramuti in una ulteriore occasione di sfruttamento.  

In questi giorni, in  tutta Europa, si sta facendo il massimo per aiutare gli esuli della guerra che si sta combattendo in Ucraina. Nel nostro Paese una delle iniziative più eclatanti viene da Fiepet – Confesercenti, ovvero  la Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici.  Un’associazione di categoria che riunisce le piccole e medie imprese di commercio, turismo e servizi che aderendo a Confesercenti e ad Assoturismo, ha proposto un  pacchetto di 10 mila contratti stagionali in cui includere anche i giovani profughi ucraini in fuga dal loro Paese. Il leader dell’ Associazione di categoria, Claudio Pica in una intervista a Il Messaggero ha spiegato che la proposta consiste nell’avviare  le procedure per tutti coloro che vogliono partecipare. Si tratta di contratti a termine ,da attivare per il trimestre estivo e diretti in particolar modo ai tanti studenti, ai giovanissimi,  a cui si  offre una possibilità per dare loro modo di integrarsi e iniziare a ricostruire una nuova vita. Una soluzione quella avanzata dall’Associazione, capeggiata da Pica, per contribuire a uscire dall’attuale e drammatica crisi umanitaria che si sta abbattendo sul popolo ucraino. Al momento, nonostante non ci siano delle linee guida ben precise sulla gestione dell’ondata di profughi in arrivo in Italia, Confesercenti si sta attivando nel trovare fondi necessari all’attivazione dei nuovi contratti stagionali, attingendo da un fondo specifico previsto dal Decreto Mille Proroghe. Un pacchetto  di agevolazioni  economiche  attivato per l’emergenza covid, mentre il cronoprogramma delle assunzioni estive, da allargare anche ai profughi ucraini, verrà stabilito nelle prossime settimane. Una iniziativa senz’altro lodevole quella di Fiepet-Confesercenti che potrebbe tuttavia sollevare malumori nel variegato mondo dei lavoratori stagionali del turismo, reduci da due anni di sofferenza a causa della crisi covid e che da anni, in particolar modo nel meridione, stanno lottando per i loro diritti. Ovvero, la necessità di una norma sul salario minimo, gli orari di lavoro rispettati, la destagionalizzazione, un sussidio di disoccupazione che debelli definitivamente la famigerata Naspi. Ben vengano ulteriori forze lavoro, senz’altro un gesto nobile che per prima il lavoratori del turismo, abituati insieme alle loro famiglie a tante sofferenze, sapranno apprezzare. Tuttavia, all’indomani della pandemia e le attuali  tragedie umanitarie che gli sviluppi di una guerra possono ancora riservare,  sarebbe  opportuno che anche gli imprenditori del settore si diano finalmente una regolata.  Iniziando nell’applicare, semmai ne fossero a conoscenza,ovunque con i trelativi controlli, il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del turismo e che tale iniziativa non si tramuti in una ulteriore occasione di sfruttamento . Purtroppo, per fare un esempio, quanto varato ultimamente dalla Regione Campania in merito ai criteri di classificazione delle strutture ricettive, non sembra andare in tale direzione. – 08 marzo 2022 – salvatorecaccaviello

 

 

Fonte:TuttoLavoro24.it

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