In fuga dalla guerra da Amalfi a Gragnano tanti danno ospitalità a donne e bambini

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In fuga dalla guerra da Amalfi a Gragnano tanti danno ospitalità a donne e bambini . Alcune storie che riguardano l’area della Costiera amalfitana ,  Penisola sorrentina e Monti Lattari di cui ci occupiamo in particolare noi di Positanonews .

Volontari di Gragnano raggiungono le città ucraine che la guerra sta devastando per salvare donne e bambini. È sulla strada del ritorno il pullman della società di trasporti Afeltra viaggi che ha portato in Ucraina aiuti, come medicine e cibo, riportando in provincia di Napoli 50 profughi.

Sono soprattutto bambini e ragazzi in fuga dal Donbass, la regione da più tempo colpita dall’esercito inviato da Putin. Nella serata di ieri il sindaco ha pubblicato le prime foto, ringraziando gli autisti di Gragnano. Sul pullman solidale anche una neonata.

Scrive il sindaco Nello D’Auria: “La generosità gragnanese è giunta a destinazione, ma non si è fermata. Il pullman che ha raggiunto quelle città lacerate dalla guerra e quella gente sofferente è salito carico di viveri e medicinali e sta tornando in Italia con donne e bambini in cerca di accoglienza, pace e calore umano”.

 

Anche in Costiera amalfitana la solidarietà e l’accoglienza

Stiamo seguendo il viaggio umanitario dei tre giovani Amalfitani che hanno raggiunto il confine con l’Ucraina per portare ad Amalfi una mamma con due bambini e farla ricongiungere al marito, sottraendola alle bombe di una guerra tanto folle quanto pericolosa.
Il rendez-vous era in Polonia a circa 200 km dal confine dell’Ucraina.
Purtroppo alle difficoltà del clima e della guerra si è aggiunta anche la sfortuna; mentre attendevano la notizia dell’arrivo, i tre nostri conterranei hanno avuto la notizia del guasto della vettura che stava trasportando la signora con i due figli e anche altre tre mamme e due bambini. Senza perdersi d’animo i nostri soccorritori hanno recuperato un taxi e un carro attrezzi e si sono mossi per recuperare auto in panne e le otto persone.
Mentre scriviamo i nostri sono fermi a Udine per un sonno che possa far recuperare a tutti energie fisiche e mentali, messi a dura prova da situazioni al limite dell’immaginazione.
Raccontiamo questa storia consapevoli che purtroppo è solo una delle tantissime, milioni di storie, che raccontano di sangue innocente versato e di sgomento, che sta funestando il cuore del vecchio continente, culla delle principali civiltà che l’uomo ha creato, e che oggi è teatro di una delle più brutte tragedie dell’era moderna.
Non vogliamo alimentare odio, vogliamo solo contribuire a svegliare le coscienze.
Ancora grazie ai nostri giovani amalfitani che aspettiamo con ansia e con gratitudine.

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