Giornata della Donna i veri motivi legati all’8 marzo e le fake news foto

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    Giornata della Donna i veri motivi legati all’8 marzo e le fake news , domani martedì 8 marzo 2022 festeggeremo la cosiddetta Festa della donna, noi preferiamo parlare di Giornata della Donna , dobbiamo ricordarci che non parliamo di una ricorrenza pensata per celebrare il sesso femminile in quanto tale. In realtà ha una forte connotazione politica, come si evince chiaramente dal nome completo di questo appuntamento annuale: Giornata internazionale dei diritti della donna. Si tratta dunque di riflettere sulle lotte passate, sulle conquiste sociali ottenute e sulle molte discriminazioni ancora oggi esistenti. L’orizzonte è il perseguimento di un’autentica parità.

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    La festa della donna, un 8 marzo politico
    Quella che oggi conosciamo colloquialmente come Festa della donna affonda le proprie radici nel VII Congresso della seconda internazionale socialista (18-24 agosto 1907). In quell’occasione, la risoluzione finale votata dai partecipanti impegnava tutti i partiti socialisti a “lottare energicamente per l’introduzione del suffragio universale delle donne”. In poco tempo il tema del diritto di voto fu affiancato da altre rivendicazioni: su tutte quelle relative alle discriminazioni sessuali e allo sfruttamento delle operaie sul posto di lavoro, in termini di salario percepito come di orari di lavoro richiesti.

    Il secondo tassello della futura Festa della donna fu posto il 23 febbraio 1909, quando negli Stati Uniti si tenne la una “giornata della donna”. L’iniziativa venne presa dal Partito socialista americano, che riteneva in questo modo di dare fiato alle richieste di parità politica e sociale. L’idea piacque e durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste di Copenaghen (26-27 agosto 1910), fu approvata l’istituzione a livello mondiale di una giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne.

    Il ruolo delle donne comuniste
    Nonostante la dichiarazione d’intenti, per alcuni anni la ricorrenza fu celebrata in modo discontinuo e in date differenti da luogo a luogo, senza dunque quell’unità che si riteneva essenziale per l’efficacia dell’iniziativa. E arriviamo così al terzo tassello fondamentale della Festa della donna. Giunge l’8 marzo 1917, nella città di San Pietroburgo, durante uno sciopero di donne indetto per chiedere la fine di ogni guerra. I cosacchi incaricati di disperdere le manifestanti con le cattive agirono invece in modo blando, incoraggiando ulteriori manifestazioni e contribuendo in questo modo alla caduta dell’impero zarista e a fare dell’8 marzo una data particolarmente significativa.

    Così, quarto tassello della storia, il 14 giugno 1921, a Mosca, la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste decise che l’8 marzo sarebbe stato da lì in avanti la “Giornata internazionale dell’operaia”. E questa volta, a differenza di quanto accaduto dopo la Conferenza di Copenaghen del 1910, l’iniziativa conobbe una risposta più compatta e diffusa.

    L’ufficializzazione da parte dell’ONU
    Salto in avanti di qualche decennio ed ecco l’ultimo atto della storia: il 16 dicembre 1977 l’ONU istituì la “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle donne e per la pace internazionale”, da tenersi l’8 marzo di ogni anno per ricordare il ruolo della donna negli sforzi di pace e per sottolineare la necessità di porre fine a ogni tipo di discriminazione nei suoi confronti. In questo modo vennero recepiti a livello mondiale anni di lotte, e si cercò pure di fare piazza pulita delle varie bufale sull’origine della Festa della donna.

    Le bufale sulla Festa della donna
    Sintetizzando molto, le fake news nacquero nel secondo dopoguerra, quando la netta contrapposizione fra blocco sovietico e mondo occidentale contribuì all’offuscamento della memoria storica sulle origini della manifestazione, origini che come abbiamo visto erano socialiste, comuniste e internazionaliste. In questo contesto si diffusero false versioni sulla nascita dell’8 marzo.

    La più celebre parla di un rogo avvenuto l’8 marzo 1908 all’interno di una fabbrica di camice di New York, nel quale persero la vita decine di operaie: sull’onda dell’indignazione causata dalla tragedia si sarebbe sviluppato un movimento per la tutela delle lavoratrici. In realtà la fabbrica in questione non esisteva e probabilmente il rogo cui fa riferimento la bufala è quello realmente avvenuto il 25 marzo 1911, sempre a New York. In quell’occasione morirono 146 persone, in larghissima parte donne e molte di esse immigrate dall’Italia e dall’Europa orientale.

    Un’altra bufala collega l’origine della festa a una violenta repressione da parte della polizia newyorkese durante una manifestazione di operaie tessili nell’anno 1857. Anche in questo caso, però, mancano fonti autorevoli che certifichino l’avvenuto pestaggio. Il collegamento con la nascita della ricorrenza, poi, è pretestuoso. Tra l’altro, alcune versioni ambientano questa storia in altre città degli Stati Uniti, ad esempio a Chicago oppure a Boston.

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