Dopo circa 20 anni le bambine di Chernobyl tornano a rifugiarsi a Positano, ora sono donne e fuggono dalla guerra

Nella giornata di ieri sono arrivate nella città di Positano delle famiglie ucraine in fuga dalla guerra. Tra loro anche delle giovani donne con i propri figli. Per loro non si tratta della prima volta nella città verticale perché erano state già ospitate circa 20 anni fa, quando erano solo delle bambine ed arrivarono nella perla della costiera amalfitana per  quelli che venivano definiti “soggiorni di risanamento” in seguito all’incidente della centrale nucleare di Chernobyl. Tanti anni fa scappavano dai pericoli della nube tossica, ora invece fuggono dalle bombe e sono riuscite a mettersi in salvo appena in tempo da Leopoli e dai bombardamenti che hanno distrutto le loro case e le hanno costrette a rifugiarsi in dei bunker. Quel filo d’amore che le legava a Positano non si è mai spezzato ed anche in questa tragica occasione trovano nella città della costiera amalfitana il loro luogo sicuro ed accogliente, grazie anche all’ospitalità dei residenti che non hanno esitato ad aprire loro le braccia e le porte delle proprie case. Sono diverse le famiglie ucraine che hanno raggiunto Positano ed alcune sono state anche temporaneamente ospitate presso strutture alberghiere in attesa di trovare una consona sistemazione.
Per loro non mancherà una prospettiva lavorativa considerato che la città di Positano, in vista anche delle riaperture estive, avrà bisogno di persone volenterose e capaci.
Abbiamo sentito anche l’assessore Antonino Di Leva che ci ha raccontato della richiesta arrivata nella giornata di ieri da parte di queste giovani donne che hanno espresso il desiderio di poter trovare rifugio nella stessa città che le aveva accolte quando da bambine fuggivano dai pericoli di Chernobyl. Ed anche questa volta Positano ha aperto il suo cuore e ieri sera alcuni cittadini sono andati a prendere queste famiglie ad Ancona e, come dichiara l’assessore Di Leva, sarebbero stati pronti a raggiungerli anche in Polonia per portarli in un luogo sicuro.

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