Dopo 4 mesi ancora in cerca di Natale, aspettando un miracolo: precipitò dal Fiordo di Furore il 12 novembre

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Dopo 4 mesi ancora in cerca di Natale, aspettando un miracolo: precipitò dal Fiordo di Furore il 12 novembre. Più di quattro mesi senza Natale Martorelli. Da quel 12 novembre il tempo si è fermato, senza però far perdere mai la speranza di ritrovarlo. Da quel giorno le ricerche, estese dal fiordo di Furore a tutta la costa salernitana e anche sorrentina, non hanno subito battute d’arresto. Il corpo mai ritrovato del 24enne di San Valentino Torio disperso in mare è la scintilla che spinge tutti a credere che nulla è perduto.

Silenzio e dignità. In via Orto il silenzio si confonde alla dignità di una comunità che da sempre vede nel lavoro uno strumento di rinascita. Tutti conoscono la storia di quel maledetto 12 novembre, quando Natale ha guidato l’auto di famiglia fino a Furore per poi lanciarsi nello specchio d’acqua del fiordo. Tutti sanno, tutti hanno sentito parlare delle immagini che immortalano gli ultimi attimi in cui la sua presenza fisica è reale. Ma ora guai a parlare di vuoto, perché certamente non si avverte passeggiando tra le case di questa zona di San Valentino Torio. C’è dignità mista al silenzio, fondamentale per rispettare una famiglia benvoluta da tutti qui. Non un manifesto, non una foto. Niente di niente. Perché Natale Martorelli è vivo. E lo si vede nelle strade in cui la sua presenza non è invadente ma reale. Dal locale del “Per o’ muss” dove ha lavorato per un breve periodo ai luoghi frequentati con gli amici. Per tutti è ancora lì. A pensarlo ci si commuove, certo, ma si percepisce anche la felicità di aver condiviso momenti sempre impressi nella mente. Per questo si prega. Ognuno lo fa a modo suo. Nella speranza che Natale torni a sorridere tra la sua gente. Lo sperano anche il sindaco della città degli innamorati, Michele Strianese, e don Alex Cirillo, parroco della chiesa di San Giacomo Maggiore Apostolo. No a manifestazioni pubbliche, ma sì al confronto, al conforto, al dialogo. Quello che, per quanto può servire, prova a lenire i pensieri. Che al centro di ogni chiacchiera hanno soltanto lui: Natale.

Le indagini. Da quel 12 novembre, i carabinieri del Reparto territoriale di Nocera Inferiore, insieme ai colleghi della Compagnia di Amalfi, hanno cristallizzato l’arco temporale in cui il 24enne ha raggiunto Furore da San Valentino Torio. Sono stati ascoltati i familiari, la fidanzata e acquisiti i messaggi di Whatsapp inviati prima di lanciarsi nelle acque del fiordo. Atti dovuti, fanno sapere dalle forze dell’ordine, ma necessari per poter comprendere il mondo di questo ragazzo pieno di vita. La Procura di Salerno, per ora, non ha aperto un fascicolo e, dunque, non ci sono indagati. E non ce ne saranno fino a quando le ricerche in mare non daranno altri risultati.

Le ricerche in mare. Negli uffici della Guardia Costiera di Salerno tutti si stanno mobilitando per ritrovare Natale Martorelli. Da quel 12 novembre le ricerche non si sono mai fermate: dalla Costiera amalfitana a quella cilentana fino all’area napoletana. Ogni militare in mare, anche se impegnato in altre attività, sa che non deve perdere di vista questo obiettivo. «Lo stiamo cercando come se fosse una persona delle nostre famiglie», hanno spiegato Antonio Giummo, capitano di fregata e comandante in seconda della Guardia Costiera di Salerno, e Antonio Bonito, caposervizio operativo. Sono loro che coordinano le ricerche agli ordini del capitano di vascello Rosario Loreto, comandante della Guardia Costiera salernitana. «Le speranze ci sono sempre. In questo caso partiamo da un punto preciso, perché c’è un video. Le ricerche, sin dai primi giorni, si sono estese da Paestum fino a Punta Campanella e Capri». Nulla viene lasciato al caso e le attività non si sono mai fermate da novembre. «Lo facciamo con il massimo spirito di professionalità, seguendo tutte le correnti. Cerchiamo oltre il ragionevole dubbio. Non ci fermeremo mai».

Fonte La Città di Salerno

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