Chi sono i Gesuiti, l’Ordine a cui appartiene Bergoglio oggi Papa Francesco? Se ne è parlato a Piano di Sorrento

Chi sono i Gesuiti, l’Ordine a cui appartiene Bergoglio oggi Papa Francesco? Se ne è parlato a Piano di Sorrento negli interessanti incontri dell’UNITRE guidato da Lucio Esposito al Centro Polifunzionale. Gesuiti e Penisola Sorrentina in particolare con la bella esposizione di Luigina De Vito Puglia, ricercatrice ed autrice del libro «Cocumella», illustrato il ruolo svolto dai Gesuiti in penisola sorrentina, con particolare riferimento alle attività educative, economiche ed agricole avviate dai religiosi della Compagnia di Gesù. Focus sulle residenze gesuitiche (Massa Lubrense, Sant’Agnello e Castellammare) e le innovative tecniche di coltivazione degli agrumi introdotte in costiera dai seguaci di Sant’Ignazio di Loyola, ma la sua è stata una spiegazione ad ampio raggio. C’è molto da sapere sui Gesuiti, l’ordine monastico più numero e importante della chiesa .

Gesuiti a Piano di Sorrento

Jorge Maria Bergoglio, ora Papa Francesco, è stato indicato immediatamente come “il primo Papa gesuita” e anche, da chi conosce abbastanza la storia della Chiesa, come un vero “Papa nero”. I Gesuiti – o più esattamente: la Compagnia di Gesù – sono un ordine tra i più importanti della Chiesa e uno di quelli con la storia più ricca. In passato hanno esplorato nuovi mondi, combattuto guerre e organizzato complotti, sono stati soppressi e poi rifondati, sono stati le guardie dei papi più intransigenti e le avanguardie del progressismo.

La fondazione
La Compagnia di Gesù venne fondata nel 1540. Erano gli anni dello scisma protestante che stava dividendo l’Europa in una serie di guerre religiose che sarebbero durate oltre un secolo. Dalla Germania Martin Lutero e gli altri riformatori predicavano contro la corruzione della Curia Romana, contro il traffico delle indulgenze e contro la ricchezza della Chiesa.

La Chiesa cattolica all’epoca si trovava in difficoltà nel rispondere a queste critiche. I Papi rinascimentali come Alessandro VI – Papa Borgia – Giulio II e Leone X erano stati grandi mecenati, intellettuali e anche piuttosto liberali, ma non esempi di virtù e morigeratezza. Alessandro VI aveva diversi figli – tra cui il famoso Cesare Borgia – Giulio II andava in battaglia con l’armatura addosso e diceva messa con la spada sull’altare, mentre Leone X si era occupato più di arte che di anime. I Papi dell’epoca erano dei particolari Principi rinascimentali, come i Medici di Firenze e i Gonzaga di Mantova, impegnati a conquistare e guerreggiare coi vicini, a spendere in opere d’arte e a tenere fastose corti.

Già prima dello scisma di Lutero, erano nate all’interno della Chiesa cattolica diverse correnti che chiedevano una riforma e un ritorno a un maggiore distacco dalle faccende temporali. Tra tutti, i Gesuiti furono il gruppo più insistente. La compagnia di Gesù fu riconosciuta ufficialmente dal Papa il 27 settembre del 1540. Era stata fondata qualche anno prima da un nobile basco, un militare che poi sarebbe diventato santo, Ignazio di Loyola.

La compagnia di Gesù
In pochi anni la Compagnia di Gesù divenne una delle fazioni più importanti della Chiesa cattolica, in grado di esercitare la sua influenza dall’Europa all’America e fino all’Estremo oriente. Per questo motivo i gesuiti sono spesso stati oggetto di caricature e di stereotipi: fanatici e devoti al Papa e al loro Superiore Generale, consiglieri dei potenti da dietro le quinte e manipolatori di fanciulli. Prima che esistesse la massoneria, il complottismo di una volta vedeva la mano dei gesuiti dietro le epidemie, le carestie e le morti sospette che colpivano i nemici della chiesa cattolica. Nell’Inghilterra di Shakespeare e di Elisabetta I quella dei gesuiti era una vera e propria paranoia.

Questi stereotipi avevano una parziale giustificazione. I gesuiti avevano l’impronta militaresca del loro fondatore Ignazio: il loro celebre motto era Perinde ac cadaver, “obbedire come corpo morto obbedisce” – più conosciuto del motto ufficiale Ad maiorem Dei gloriam, “a maggior gloria di Dio”. La loro fedeltà andava direttamente al Papa di Roma, spesso scavalcando anche i vescovi locali. Il loro Superiore Generale – cioè il capo dell’ordine – era ritenuto il capo occulto della Chiesa, che muoveva il Papa come un burattino e per questo era chiamato il “Papa Nero”.

L’istruzione per loro era fondamentale: sia nella preparazione dei singoli gesuiti – che dovevano essere esperti di teologia e diritto canonico, ma spesso erano anche linguisti, storici e scienziati (nel romanzo di Umberto Eco, L’isola del giorno prima, uno dei personaggi principali è un gesuita, padre Caspar: uno scienziato che cerca di scoprire un modo di calcolare la longitudine) – sia come strumento per diffondere il cattolicesimo. «Datemi un bambino nei primi sette anni di vita e io vi mostrerò l’uomo», recita un celebre motto gesuita. Tuttora esistono molte scuole che appartengono alla Compagnia di Gesù e in molti paesi dell’America Latina sono le scuole di più alto livello.

Anche nella loro attività missionaria i gesuiti si portarono spesso dietro l’accusa di essere troppo vicini ai potenti. I gesuiti viaggiarono sempre molto: dalle colonie portoghesi dell’India, al Giappone fino in Cina (il verso della canzone di Franco Battiato: «Gesuiti euclidei vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori della dinastia dei Ming»).

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