Castellammare di Stabia: l’esordio del Commissario anticamorra a Palazzo Farnese

Castellammare di Stabia: l’esordio del Commissario anticamorra a Palazzo Farnese. Ne parla Fiorangela d’Amora in un articolo inserito sull’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Subito in riunione con i dirigenti per conoscere la situazione attuale. Il prefetto Raffaele Cannizzaro è arrivato ieri mattina a Palazzo Farnese poco prima delle 11. L’ex commissario per le vittime dei reati di mafia aveva parcheggiato la sua auto in strada, in uno stallo riservato alla sosta a pagamento, poi i vigili lo hanno invitato nell’area riservata davanti al Comune. Inizia con un sapore di normalità ed efficienza l’era della commissione anticamorra che da ieri è già all’opera per la città. «Buon lavoro dottore» gli augurano al suo arrivo e Cannizzaro con il sorriso nascosto dalla mascherina risponde: «Speriamo bene». Volto disteso e cordialità in piazza Giovanni XXIII, quando incontra gli altri due componenti della commissione, il viceprefetto Mauro Passerotti e la dirigente seconda fascia, Rosa Valentino, arrivati anzitempo e fermi in strada ad attenderlo. I tre, assieme a due vigili urbani pronti a scortarli fino alle stanze al secondo piano di Palazzo Farnese, fanno il loro ingresso in Comune e chiudono il portone scambiando sguardi cortesi e poche parole. La prima giornata di lavoro terminerà nel primo pomeriggio, dopo aver incontrato dipendenti e dirigenti per capire le urgenze da portare avanti e chiedendo atti e fascicoli.

A differenza della commissione d’indagine che da maggio a dicembre 2021 ha indagato sui primi tre anni di governo dell’amministrazione Cimmino, la nuova commissione avrà il compito di amministrare l’ordinario, almeno per 18 mesi salvo richieste di proroghe, provando a portare a termine progetti cruciali per il futuro della città come ad esempio l’uso dei fondi del Pnrr.

LA POLEMICA Intanto la politica, frastornata e silente nelle prime ore, prova a riprendersi la scena analizzando. «L’ex sindaco Ersilia Salvato in un’intervista su “Il Mattino” ricorda le sue denunce contro la camorra “spavalda e agguerrita” alle elezioni del 2005, a cui “i Ds dissero che la risposta migliore era il silenzio”. Un altro ex sindaco, Nicola Cuomo, sempre nel 2005 affermò che “vari candidati si accompagnavano ed erano sostenuti da noti pregiudicati”. Parole che trovano conferma anche nei verbali di alcuni pentiti di camorra, che confermano l’orientamento di quel voto». A parlare è Salvatore Gentile, ex capogruppo consiliare di Forza Italia e probabile guida del partito per il futuro: «La camorra – prosegue – non nasce nel 2018 e a raccontare tutto ciò sono proprio i compagni di quella sinistra che è consapevole che per 30 anni ha governato Castellammare. Un tessuto sociale non si distrugge né si ricostruiste in soli tre anni».

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