Vico Equense, ecco perché nella frazione di Arola si festeggia il patrono Sant’Antonino Abate

Sant’Antonino Abate non è solo il patrono di Sorrento ma anche di Arola, frazione di Vico Equense. Ma qual è la storia che lega Sant’Antonino alla frazione vicana?
Si racconta che Sant’Antonino percorreva il sentiero da Sorrento a Monte Faito dove andava in eremitaggio con San Catello (protettore di Castellammare di Stabia) e nel suo cammino passava proprio per Arola. Nella piazza di Arola c’è un albero ed una statua dedicata al patrono e, secondo la tradizione, proprio in uno dei suoi passaggi dal Monte Faito a Sorrento insieme a San Catello, Sant’Antonino piantò la ghianda da cui nacque la quercia pluri-secolare abbattuta agli inizi del secolo scorso e della quale gli abitanti del tempo, lungimiranti ambientalisti e devoti del Santo, conservarono il tronco di un grosso ramo quale reliquia della Natura benefica e del Santo monaco Abate del monastero benedettino di Sorrento.
Anche la fontanina pubblica simboleggia il legame tra S. Antonino e l’acqua offertagli proprio in quel punto da una signora di Arola che lo dissetò. E la tradizione locale attribuisce l’abbondanza di sorgenti e pozzi proprio alla benedizione impartita dal Santo alla comunità di Arola che attraverso il gesto di quella donna si garantì l’abbondanza di acqua nei secoli in tutte le aree della estesa contrada.

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