“Soffiate” per indagare ed interrogatorio bis per Penna: il pm nega tutto

“Soffiate” per indagare ed interrogatorio bis per Penna: il pm nega tutto. Ne parla Salvatore De Napoli in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno.

L’ex pm Roberto Penna respinge le accuse anche per gli articoli di stampa “suggeriti” per aprire indagini sulle aziende dei Rainone. È continuato ieri pomeriggio l’interrogatorio dell’ex magistrato in servizio alla procura di Salerno, arrestato la scorsa settimana nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Napoli su una presunta corruzione e una concussione, la prima per mano di persone interessate al consorzio di imprese edili ReseArch con problemi di interdittiva antimafia e la seconda ai danni dei Rainone che, per il magistrato, avrebbero avuto l’utilità di far dare degli incarichi alla sua compagna Maria Gabriella Gallevi, avvocato di Eboli.

L’interrogatorio. La tranche dell’interrogatorio di garanzia di ieri ha riguardato le ipotesi di abuso d’ufficio e di rivelazioni di segreti d’ufficio su cui indaga la Procura solo Penna, accuse non soggette alla misura cautelare degli arresti domiciliari ma a quella dell’eventuale interdittiva. L’ex pm, assistito dall’avvocato Guglielmo Scarlato, ha respinto l’impianto investigativo sottolineando quelle che per lui sono incongruenze in date e fatti contestategli dai magistrati partenopei. In queste ore si attende la decisione del gip sia per quanto riguarda la misura cautelare degli arresti domiciliari sia per quella dell’interdittiva possibile per stabilire quando presentare un eventuale ricorso al tribunale del Riesame, nel primo caso, e un appello nel secondo.

Il “sistema Penna”. Il magistrato, secondo le indagini dei carabinieri del Ros guidati dalla procura di Napoli, avrebbe fatto pressioni nei confronti di Rainone coinvolgendo anche giornali e cercando di interessare comitati civici per far aprire indagini e farsele assegnare. Il tutto per continuare ottenere dai Rainone incarichi professionali a favore della compagnia, l’avvocatessa Gallevi. Penna aveva manifestato nei primi mesi dello scorso anno l’intenzione di indagare sull’area ex Marzotto, dove i Rainone dovevano costruire 181 alloggi, ma lamentava di non poterlo fare perché il suo procuratore aggiunto non intendeva assegnargli il fascicolo. Non riuscendoci, già prima dell’assegnazione dell’inchiesta inerente

i lavori di ripascimento del litorale di Salerno, il 20 febbraio 2021 disse al rappresentante di un comitato civico di voler acquisire un campione del materiale utilizzato dalla Rcm, società dei Rainone. Poco dopo, avvisò il direttore di un quotidiano dell’opportunità di pubblicare un articolo di stampa sul ripascimento «perché da come ho capito ora funziona il fatto che se c’è un bell’articolo …» . Il giorno dopo fu acquisito un campione del materiale utilizzato per “allargare” il litorale cittadino. Poi si rivolse ad un tecnico che aveva rapporti con un comitato di quartiere: «… effettivamente – ha dichiarato il tecnico ai carabinieri del Ros – in uno di questi incontri il dottore Penna… mi chiese di provare a verificare la disponibilità del comitato di quartiere a sporgere una denuncia-esposto sul ripascimento del litorale…» . Nato il fascicolo sul water front salernitano, specifica il gip del tribunale di Napoli, Penna doveva ottenerne l’assegnazione essendo competente per i reati ambientali. E così contattò un giornalista sottolineando che nell’articolo avrebbe dovuto stare attento: «… se scrivi però truffa in fornitura non viene a me devi mettere inquinamento ambientale » . Il giorno dopo, fu pubblicato un articolo con il titolo “Ripascimento, discarica di pietrisco”. Poche ore e Penna trasmise l’articolo al procuratore aggiunto richiedendo l’iscrizione della notizia di reato e così avvenne anche se nei giorni precedenti aveva fatto già iscrivere tramite un collega, ignaro di queste presunte macchinazioni, un fascicolo riguardando riguardante il capitolato d’appalto della Rcm costruzioni. Fatti isolati, dettati dall’ansia di indagare sulle più importanti opere pubbliche e private in corso a Salerno o una macchinazione per tenere in fibrillazione la famiglia di imprenditori per ottenere incarichi professionali per la compagna? Nelle prossime settimane il quadro potrebbe essere più chiaro, quando anche il tribunale del Riesame avrà detto la sua. Ma, intanto, Penna nell’interrogatorio ha negato tutte le accuse mosse dalla Procura di Napoli.

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