Oggi è la festa di S. Biagio, protettore della gola: detti e tradizioni

Secondo la tradizione il 3 febbraio durante la benedizione liturgica in onore del Santo, il parroco effettua le benedizioni alla gola con due candele benedette incrociate e unite da un nastro rosso, ispirandosi all’iconografia sacra in cui posa il Santo.

San Biagio a Napoli e il detto: “San Biase, ‘o sole pe ‘e case”

È curioso il fatto che i festeggiamenti di San Biagio siano preceduti dalla cannelora e di un detto che recita: Cannelora, ‘state dinto e vvierno fora. Che sta ad indicare come nelle case faccia caldissimo mentre fuori è pieno inverno. Si tratta forse di quei raggi di sole che si preparano per i festeggiamenti di San Biagio?

Dicette Cannelora: ‘a vierno stammo fora. Rispunnette san Biase: vierno mo’ trase. Ma dicette a vecchia antica: tanne ‘a vierno stamme fora quanno ‘a foglia ‘e fica è quanto ‘o pere ‘e voia”, (“Disse Candelora: / dall’inverno siamo fuori. / Rispose san Biagio: / l’inverno adesso comincia. / Ma disse la vecchia saggia: dall’inverno saremo fuori / quando la foglia del fico / sarà quanto lo zoccolo del bue”).

Probabilmente la credenza popolare, e la nascita del detto, deriva dal fatto che i primi giorni di febbraio sono tuttavia i più caldi in prossimità della fine dell’inverno in quanto preceduti dai giorni della merla, quei giorni di fine gennaio che sono considerati i più freddi di tutta la stagione.

A San Biagio dei Librai vi è una chiesa dedicata al Santo: San Biagio Maggiore. Tuttavia le celebrazioni hanno luogo nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, dove si trova il busto del santo che viene portato in processione e dove è possibile acquistare l’acqua benedetta per il mal di gola.

La Chiesa di San Biagio a Sant’Agnello

La piccola chiesa santanellese – in origine intitolata anche alla Madonna delle Grazie – sorge nel rione Pozzopiano nel punto di confine, sul Corso Italia, tra i due comuni di Piano di Sorrento e Sant’Agnello.

Da fonti certe ricaviamo che la chiesetta venne eretta nel 1633 dagli abitanti dei due antichi rioni di Iommella Grande e Iommella Piccola.

L’edificio si presenta molto semplice sia nella facciata neogotica, restaurata dopo il sisma del 1980, che all’interno.

La statua di San Biagio è conservata in una nicchia al centro della parete absidale. Ai lati si trovano anche una statua della Madonna delle Grazie e di Sant’Antonino, patrono di Sorrento.

San Biagio a Casarlano

Collocato nel piccolo rione di Baranica, sui colli sorrentini, l’edificio è attiguo ad un’antica dimora, villa Olimpia; è probabile dunque che la cappella fosse in origine gentilizia.

Dalle fonti a noi pervenute, sappiamo che in origine vi fossero due altari e che su quello maggiore fosse presente un dipinto di una Madonna con Bambino con ai lati San Biagio e Sant’Antonino. Il secondo altare era dedicato invece alla Madonna del Rosario.

A seguito di un lungo e radicale intervento di ristrutturazione durato anni, la cappella è stata riaperta al culto nel 2010 accogliendo nuovamente la statua di San Biagio.

 

 

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