Oggi è la festa di S. Biagio, protettore della gola: detti e tradizioni
Più informazioni su
Secondo la tradizione il 3 febbraio durante la benedizione liturgica in onore del Santo, il parroco effettua le benedizioni alla gola con due candele benedette incrociate e unite da un nastro rosso, ispirandosi all’iconografia sacra in cui posa il Santo.
San Biagio a Napoli e il detto: “San Biase, ‘o sole pe ‘e case”
È curioso il fatto che i festeggiamenti di San Biagio siano preceduti dalla cannelora e di un detto che recita: “Cannelora, ‘state dinto e vvierno fora“. Che sta ad indicare come nelle case faccia caldissimo mentre fuori è pieno inverno. Si tratta forse di quei raggi di sole che si preparano per i festeggiamenti di San Biagio?
Dicette Cannelora: ‘a vierno stammo fora. Rispunnette san Biase: vierno mo’ trase. Ma dicette a vecchia antica: tanne ‘a vierno stamme fora quanno ‘a foglia ‘e fica è quanto ‘o pere ‘e voia”, (“Disse Candelora: / dall’inverno siamo fuori. / Rispose san Biagio: / l’inverno adesso comincia. / Ma disse la vecchia saggia: dall’inverno saremo fuori / quando la foglia del fico / sarà quanto lo zoccolo del bue”).
Probabilmente la credenza popolare, e la nascita del detto, deriva dal fatto che i primi giorni di febbraio sono tuttavia i più caldi in prossimità della fine dell’inverno in quanto preceduti dai giorni della merla, quei giorni di fine gennaio che sono considerati i più freddi di tutta la stagione.
A San Biagio dei Librai vi è una chiesa dedicata al Santo: San Biagio Maggiore. Tuttavia le celebrazioni hanno luogo nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, dove si trova il busto del santo che viene portato in processione e dove è possibile acquistare l’acqua benedetta per il mal di gola.