Contagi Covid in calo, in Europa tolgono mascherina e green pass e in Italia c’è ancora obbligo vaccinale e domani senza si perde il lavoro

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    Contagi Covid in calo, in Europa tolgono mascherina e green pass e in Italia c’è ancora obbligo vaccinale e domani senza si perde il lavoro . Italia in contro tendenza , mentre in molti paesi d’Europa si stanno togliendo le restrizioni , favorendo il turismo, qui si inaspriscono , la qual cosa lascia abbastanza perplessi, ora davvero le misure sembrano eccessive e irrazionali, ma forse dopo lo stato di emergenza, che dovrebbe finire il 31 marzo, le cose cambieranno anche qui , anche percè poi dovremmo chiudere le frontiere se gli altri lo hanno abbandonato il green pass.. una follia…

    Contagi Covid in calo, il picco della variante Omicron sembra ormai superato e la curva epidemiologica si dirige verso il basso. Ancora alto il numero dei decessi, ma si intrevedono segni di migioramento per quanto riguarda i ricoveri in area medica e terapia intensiva. E’ il momento di allentare le restrizioni? Se l’Italia prende tempo, gli altri Paesi accelerano: dalla Danimarca al Regno Unito, dalla Svezia alla Francia, la parola d’ordine è sradicare le misure via via approvate, restituire piena libertà ai cittadini e stimolare la ripresa economica. E questo in paesi che hanno incidenza di contagi ben superiore all’Italia: di quasi 5 volte nel caso della Danimarca, di 2 volte e mezzo per Francia e Svezia, di una volta mezzo nel Regno Unito.

    Green pass, quando sarà abolito?
    In Italia il governo ha deciso di eliminare l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto da venerdì 11 febbraio e dal 31 marzo potrebbe decadere anche l’obbligo al chiuso. In quella stessa data potrebbe anche non essere prorogato lo stato di emergenza. Cosa succederà al Green pass, il certificato che accerta la vaccinazione, la guarigione o l’esito negativo di un tampone? Questo strumento rappresenta un vero e proprio lasciapassare ed è ancora oggi necessario per accedere a gran parte delle attività, dal ristorante al parrucchiere. Dal 15 febbraio sarà addirittura obbligatorio per gli over 50 per recarsi sul luogo di lavoro. L’idea del premier Mario Draghi è di allineare velocemente il Paese al contesto Ue sia per ragioni di evidenza sanitaria sia per calcolo politico. Dunque, non è da escludere l’ipotesi che a fine marzo si possa dire addio al Green pass base o comunque che possa esserci un allentamento delle restrizioni. Anche se, almeno fino all’estate, potrebbe restare in vigore il Super Green pass illimitato, ossia quello rilasciato dopo la terza dose o dopo la guarigione dopo due dosi.

    Covid, obbligo vaccinale e super Green pass al lavoro dal 15 febbraio per gli over 50

    Green pass obbligatorio dall’1 febbraio: ecco dove

    Se il ministro della Salute Roberto Speranza frena: “Credo ci sia bisogno ancora di cautela. Senza passi troppo lunghi che potrebbero metterci in difficoltà”, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa prova ad essere più ottimista palando di “un allentamento del Green pass, graduale, partendo magari ovviamente dai luoghi all’aperto”. In un’intervista rilasciata a Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, sempre Costa ha spiegato: “Faccio un ragionamento semplice e di buon senso. Il green pass è stato molto utile per incentivare la vaccinazione. Dobbiamo tenere presente che è fondamentale somministrare la terza dose perché è quella che ci protegge maggiormente dalle conseguenze gravi dalla malattia. E allora se consideriamo che nel nostro paese circa 48 milioni di cittadini sono vaccinati e 35 milioni hanno ricevuto la dose booster, significa che abbiamo circa 13 milioni di dosi da somministrare”. E ha concluso: “Se procediamo con questo ritmo è facile pensare che per metà marzo avremo completato la dose booster a 48 milioni di concittadini. Da lì sicuramente inizierà una nuova fase e, così come abbiamo introdotto gradualmente le restrizioni, con la solita gradualità inizieremo un allentamento delle misure”.

    Diversi anche gli esperti che la pensano come il sottosegretario alla Salute. “Il Green pass è stato un stimolo alla vaccinazione anti-Covid, aveva come compito principale proprio questo. Oggi, con i dati sulle vaccinazioni che sono molto alti, mi pare che abbia abbastanza completato il suo ruolo: gli irriducibili no vax non credo che si vaccineranno nei prossimi mesi. Per questo credo che il suo compito sia finito e oggettivamente, in condizioni di ulteriore riduzione dell’epidemia, si potrebbe togliere. Quando? Dopo il 31 marzo in coincidenza con la fine dello stato di emergenza”, ha detto all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). Dello stesso parare Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova: “Oltre il 31 marzo non lo sostengo. Quindi sarà una decisione politica, non sanitaria e dovranno spiegarlo agli italiani. Però a quel punto non ci sarà soltanto chi c’è stato fino ad oggi in piazza, ma ci saranno tutti perché non avranno più nessuno che li difende”.

    Ricapitolando, dopo i primi allentamenti che potrebbero arrivare al termine dello stato di emergenza, la decisione di dire definitivamente “addio” al Green pass potrebbe essere presa in estate, magari proprio nella data del 15 giugno, quando scadrà l’obbligo vaccinale al lavoro per gli over 50. Ma ancora nulla è stato deciso: dipenderà tutto dalla situazione dei contagi in Italia.

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    Europa e Stati Uniti verso l’addio alla restrizioni
    Nel frattempo, alcuni Paesi europei e gli Stati Uniti accelerano e tolgono alcuneregole anti Covid. A Copenhagen , dal primo febbraio, nessuna restrizione è più in vigore né all’aperto né al chiuso. Le complicazioni Covid esistono solo alla dogana per i No vax provenienti da paesi non Schengen. Il premier britannico Boris Johnson ha dichiarato che tutte le restrizioni in vigore nel Regno Unito saranno eliminate a partire dalla fine di febbraio, quindi con un mese di anticipo sul previsto. Mentre, Alain Fischer, presidente del Consiglio di orientamento sulla strategia vaccinale in Francia, ha fatto sapere che sono stati revocati i test per le persone vaccinate provenienti da paesi esterni allo spazio europeo e si pensa all’abolizione del pass vaccinale “entro fine marzo o inizio aprile”. La Svezia ha festeggiato la fine della maggior parte delle restrizioni con lunghe file per l’ingresso ai locali notturni. Non esiste più obbligo di mascherina neanche in caso di assembramenti, alle frontiere il Green pass non è più richiesto. L’Olanda conta di mantenere precauzioni e obblighi fino all’8 marzo. La governatrice di New York Kathy Hochul ha revocato l’obbligo delle mascherine al chiuso e dell’obbligo per gli esercenti commerciali di chiedere la prova della vaccinazione. Resta invece l’obbligo per le scuole e mezzi pubblici, come metropolitana, autobus e treni. “Stiamo uscendo dalla fase dell’epidemia in piena regola”, ha detto il virologo Anthony Faucimsottolineando che spera che “presto” le restrizioni potranno essere revocate, probabilmente entro il 2022.

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