Cava de’ Tirreni: mascherine e test fuorilegge, blitz nello store di elettronica

Cava de’ Tirreni: mascherine e test fuorilegge, blitz nello store di elettronica. Ne parla Annalaura Ferrara in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno.

Sequestrati 28mila pezzi tra mascherine e tamponi rapidi in un mega negozio del centro città, adibito a vendita di prodotti e supplementi tecnologici. Segnalato all’Autorità Giudiziaria il titolare dell’attività, finita nel mirino dei finanzieri. La scoperta del materiale privo di regolare tracciabilità, ha portato le Fiamme Gialle ad approfondire circa la regolarità di altri articoli in vendita. Ed è in questo contesto che i finanzieri della Compagnia di Cava de’ Tirreni hanno scoperto 3mila complementi per cellulari, posti in vendita in violazione alle norme anti contraffazione. Tutto ciò nell’ambito di mirati controlli predisposti dal comando provinciale di Salerno, in materia di sicurezza prodotti e lotta alla contraffazione dei marchi. Merci che spesso si trovano tra i consumi di giovanissimi acquirenti. L’ispezione approfondita nel negozio al centro città, da parte delle Fiamme Gialle cavesi, ha consentito di rinvenire oltre a mascherine e tamponi rapidi, anche accessori quali auricolari, cover e carica batterie, di noti marchi, anch’essi contraffatti. Si è proceduto così al sequestro dei circa 3mila prodotti irregolari, il cui valore commerciale è stato stimato, approssimativamente, in circa 50mila euro. L’attività testimonia l’elevato e costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza a presidio della sicurezza economico-finanziaria del paese ed a tutela dell’incolumità dei consumatori, impedendo l’immissione in commercio di prodotti non conformi ai requisiti di legge e non sicuri.

I controlli si stanno intensificando. A rimanere su questo filone è anche la polizia municipale che ha operato sequestri in materia di cover, borse, portafogli di dubbia provenienza, soprattutto a venditori ambulanti per il centro città. Operazioni che hanno portato, negli ultimi tempi, a debellare il fenomeno della vendita dei marchi contraffatti, con i venditori che hanno rinunciato a coprire posti di fortuna, lungo il borgo porticato. Controlli serrati da parte di Guardia di Finanza, Polizia di Stato e carabinieri, anche sul fronte green pass e regolarità dei lavoratori. Molti i bar ed esercizi di ristorazione, visitati dalle forze dell’ordine che oltre a chiedere il possesso del green pass ad esercenti, titolari ed avventori, chiedono anche di conoscere la regolarità del contratto. In questo modo, si scoprono anche i furbetti del reddito di cittadinanza, che per non perdere il sostegno accettano di lavorare solo in nero.

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