Capri, Silvio Staiano: “Choc non è il nostro cartello, ma le gravi conseguenze sociali dovute ai decreti”

Capri, Silvio Staiano: “Choc non è il nostro cartello, ma le gravi conseguenze sociali dovute ai decreti”.

Poche ore fa è apparso un articolo sul Corriere della Sera che ritrae il cartello di protesta “NO AL GREEN PASS” affisso nel nostro negozio che, sin dal 1964, ha accolto Clienti da ogni parte del mondo, di ogni razza, colore, religione e cultura, sempre con tutto il rispetto per le diversità.
L’articolista parla di un “cartello choc”. Per verità non è il nostro cartello ad essere “choc” ma lo è ciò che sta accadendo a seguito dell’entrata in vigore dei decreti che, hanno imposto il green pass prima e il super green pass poi, portando progressivamente a gravi conseguenze sociali: divisioni e contrapposizioni che stano lacerando la convivenza civile.
Tra i divieti “choc” spiccano la mancata possibilità di prendere un bus, tagliare i capelli, mangiare una pizza, bere un caffè, andare al cinema, a teatro o soggiornare in un hotel.
L’aspetto peggiore riguarda ciò che oramai è noto a tutti: il green pass non è affatto uno strumento sanitario, atto a ridurre i contagi, anzi è quasi certo che li ha favoriti. Forti di un lasciapassare, in molti, hanno ridotto se non abbandonato i dispositivi o le altre misure di prevenzione.
Addirittura, ai miei occhi, il super green pass appare come uno strumento coercitivo, un’indegna “arma di ricatto”, in quanto chi non ne è degno viene escluso dalla vita sociale, lavorativa e relazionale. Milioni di persone sono state escluse dal lavoro vedendo negata la propria dignità ed addirittura lo stipendio. Ancora più bieca e vergognosa è la scelta di escludere i giovani dallo Sport, estromettendoli persino dalle squadre, di fatto emerginandoli nella delicata fase formativa, fondamentale per lo sviluppo psico-fisico.
Ciliegina sulla torta di questo quadro triste e discriminatorio è il “sequestro”, di fatto, ad operea di decine di migliaia di isolani cui è addirittura impedito il diritto alla mobilità ed alla continuità territoriale non potendo in alcun modo e con altro mezzo raggiungere la Terraferma.
In TV, quotidianamente raccontano di non so quale rilancio economico e di quale fantomatica crescita. E’ sotto gli occhi di tutti, invece, il disastro sociale ed economico in cui sono piombate le principali città d’Italia. Roma, Firenze e Venezia sono il fantasma delle città che furono. Il comparto turistico è in ginocchio, vicino al collasso. Sono in possesso di dati che attestano per aziende orientate al Gran Tour che hanno riportato cali di fatturato di oltre il 90% sia nel 2020 che nel 202.
A questo punto e con questi risultati il Governo italiano direi che è obbligato a fare un passo indietro e rimuovere il green pass. In tutti gli altri Paesi civili queste misure sono state già abrogate ed è già cessato lo stato di emergenza, riscontrando una reale ripartenza. Gravi conseguenze economiche produrrà quello che è il clamoroso disallineamento tra le varie disposizioni di legge. Infatti, come può convivere la norma che consentirebbe ai turisti stranieri, con il solo green pass, di poter accedere in Italia ma di non poter poi accedere ad alcuna struttura ricettiva senza il super green pass? In alcun ristorante, bar, stabilimento balneare o sciistico ecc.
L’aria che si respira è diventata “irrespirabile”. Siamo arrivati al punto che, 2 sere fa, il sottoscritto è stato trattenuto per 65 minuti, durante una gelida domenica sera invernale, da una pattuglia delle FdO, composta da tre unità, poiché non ho “obbedito” ad un presunto obbligo (che il decreto non prevede) di indossare la mascherina all’aperto pur essendo da solo ed in una strada deserta. Nonostante non ci fossero i presupposti è stata emessa una salata multa con l’intento di “punire il dissidente”. Ho già scritto una lettera dove denuncio l’accaduto al sindaco di Capri ed ai responsabili delle Forze dell’Ordine. Spero che cessi questo “clima”.

Capri, 01 febbraio 2022
Silvio Staiano

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