Atrani, Conservatorio di Santa Rosalia: dal Ministero dell’Istruzione si aspetta la nomina del CdA

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Atrani, Conservatorio di Santa Rosalia: dal Ministero dell’Istruzione si aspetta la nomina del CdA. È ufficiale la nomina di Ettore Acerra a direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale della Campania. L’indicazione era stata formulata il 7 dicembre scorso dal ministero della Pubblica istruzione dopo una lotta serrata con la Regione Campania che chiedeva una figura di alto profilo, grande competenza e soprattutto incarichi non rinnovabili per non generare un monopolio decennale. D’altra parte, il Ministero aspirava ad un giovane alla prima esperienza che fosse in grado di portare a termine due mandati.

Acerra, inoltre, dovrà decidere anche sui vari dossier aperti, compresa la formazione del nuovo CDA del Conservatorio di Santa Rosalia di Atrani, in Costiera Amalfitana, uno degli ultimi Istituti Pubblici di Educazione Femminile ancora presenti sul territorio regionale,la cui vigilanza e giurisdizione dipendente del Ministero dell’Istruzione per effetto del RD 29 giugno 1883.

Negli ultimi mandati il Presidente e il consiglio di amministrazione sono state tutte figure che non hanno alcun legame con il posto, tutte espresse fuori dal territorio, incontrando notevoli difficoltà di comprensione dei problemi e della realtà da gestire, incontrando difficoltà operative che ha impedito ai membri di essere incisivi: in sostanza hanno proceduto a una gestione burocratica, a distanza, senza conoscere e risolvere temi cruciali tale da far crescere sul territorio un notevole malcontento per la situazione di stallo in cui versa l’istituto e per le occasioni mancate di recupero e rilancio dello stesso.

Come si legge su Statodidiritto.org, nel 2016 è stato dichiarato dal governo locale, presieduto dal Sindaco de Rosa Laderchi, patrimonio identitario, storico e culturale del Borgo di Atrani considerato che è parte integrante della vita del paese da più di 300 anni. Istituzione che negli ultimi anni è stata lasciata morire quasi con rassegnazione; stesso discorso per gli altri immobili nella disponibilità dell’Ente e concessi in locazione, vista la fatiscenza in cui molti versano. Viene spontaneo chiedersi: c’è ancora un futuro per il Conservatorio di S. Rosalia, considerato il suo glorioso passato e il preminente interesse pubblico che riveste, o bisogna accontentarsi di assistere passivamente al suo dissolvimento? Già la delibera di Consiglio Comunale di Atrani del 19 gennaio 2016 ha provato a rispondere concretamente a questa domanda e per questo, attraverso l’atto deliberativo, si era impegnato ad aprire un confronto con i Ministeri per essere coinvolti su un progetto condiviso che punti al recupero, alla tutela e alla piena valorizzazione dello storico complesso. La delibera faceva leva anche sul fatto che lo Statuto prevede espressamente la partecipazione del consiglio comunale cittadino alle decisioni più importanti dell’Ente con la designazione dei due consiglieri del CDA da parte del governo locale. Tesi rafforzata anche dal fatto che nel vigente statuto si evidenzia che l’Ente è nato dalla volontà dell’Universitas di Atrani (ai giorni d’oggi diremmo Comune di Atrani) e i notabili del posto: potremmo dire sulla falsariga della Fondazione Ravello, dove il Consiglio Comunale di Ravello ha i suoi riferimenti all’interno del CDA. Quindi è impensabile ricostituire un nuovo C.d.A. che non tenga conto anche del placet da parte dell’Amministrazione comunale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo.

Occorre rilevare che con questo ultimo C.d.A., presieduto dal Responsabile dei Lavori Pubblici del Comune di Amalfi ing. Fico Pietro, sembrano precipitate notevolmente: i conflitti con gli affittuari delle case sono aumentati, i contenziosi sono in continuo aumento, soprattutto con il Comune di Atrani, alcuni cittadini locali e professionisti che hanno espletato la loro opera con il Conservatorio e che sono sfociati alle fine in alcuni pignoramenti a danno del Conservatorio. Non da ultimo bisogna ricordare l’opposizione avanzata dal Conservatorio in sede tributaria per le cartelle TARI non pagate al Comune di Atrani e l’ultima sonora batosta ricevuta dalla recente sentenza del TAR Salerno che ha visto soccombere il Conservatorio in merito alla vicenda della proprietà del campo di calcetto che era stato costruito 35 anni fa dal Comune di Atrani. Contenziosi avanzati dal CDA e che a ben vedere non portano sicuramente benefici, soprattutto in termini di affidamenti per spese legali e perizie, che corrodono le poche risorse economiche che servirebbero prevalentemente per la manutenzione ordinaria di immobili fatiscenti e in possesso del Conservatorio.

Tre cose sono certe: la lotta per entrare nel C.d.A. del Conservatorio di Santa Rosalia è alla pari della lotta per entrare nel C.d.A. della Fondazione Ravello; l’altra certezza è che solo con l’ingresso di alcuni componenti che hanno anche il placet del governo locale (come accadeva nel passato) potrà portare ad uno sviluppo sostenibile del complesso storico considerato che le scelte sul piano urbanistico comunale (vedasi una diversa destinazione di uso dell’immobile) sono di competenza del Comune di Atrani e poi far ricadere la scelta dei membri su nomi di personalità locali potrebbe portare ad allentare le enormi tensioni sorte tra l’Ente Conservatorio e i cittadini del piccolo territorio di Atrani.

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