Una pizza per Sant’Antuono

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La festa di “Sant’Antuono” per non confonderlo con San Antonio, ha una lunga tradizione. Il 17 gennaio era talmente sentita fra il popolino, che spesso si buttava nel fuoco roba inutile dalle finestre per alimentare la “lampa” del santo. La tradizione vuole che un notaio di Santa Margherita a Fonseca abbia equivocato l’esortazione “menate menate”, ossia il “buttate buttate”, tanto da scaraventare nel fuoco la moglie. E’ probabile che si tratti di un racconto di pura fantasia popolare, ma in qualche testo è stato tramandato come un vero tentato omicidio, da cui fortunatamente la malcapitata si salvò senza gravi conseguenze. Quella dei falò era una tradizione talmente radicata che chi voleva sottrarsi veniva indicato al pubblico come persona sospetta. Quando un densissimo fumo penetrò nell’appartamento del nobile don Achille di Via Conte di Mola, lui non solo perse la calma, ma anche la reputazione e il rispetto di cui aveva goduto per anni. Il portinaio che aveva appiccato il falò nel giorno del santo, non aveva preso le dovute precauzioni, suscitando pertanto le invettive di don Achille contro un “Sant’Antuono pulcinella”. A questa “blasfema” ed insopportabile insolenza, i popolani radunati intorno al fuoco reagirono con bordate di fischi ed insulti che compromisero per lungo tempo la reputazione del nobiluomo. Così il racconto di Salvatore di Giacomo. Si respira aria di Sant’Antuono a Macerata Campania. Il mese di gennaio si apre a Macerata Campania in provincia di Caserta con la storica Festa di Sant’Antuono è questo uno degli eventi più importanti nel panorama delle feste popolari/religiose della Regione Campania. Qui il Santo è festeggiato con il suono di botti, tini e falci, che percosse dai tipici bottari danno vita a poliritmie che ricalcano le origini contadine della comunità: è questa la “Musica di Sant’Antuono”, una musica primigenia – forse la più antica in Europa arrivata intatta ai giorni nostri – usata dai maceratesi per allontanare il male e sconfiggere il diavolo; nata a Macerata Campania alle porte della Reggia di Caserta quando era un rione di Capua antica e che è diventato il tassello più rappresentativo della festa dedicata al Santo eremita, la cui origine secondo la tradizione orale risale al lontano XIII secolo.
L’edizione 2022, promossa dal Comune di Macerata Campania e dall’Associazione Sant’Antuono & le Battuglie di Pastellessa, accreditata come NGO presso l’UNESCO, è un appuntamento all’insegna della tradizione, il 17 gennaio si aprirà con i fuochi pirotecnici di saluto al Santo, che verranno esplosi anche a mezzogiorno al posto dei consueti fuochi pirotecnici figurati, le cui figure legate alla vita del Santo insieme ai Carri di Sant’Antuono e al Palo di sapone verranno esposte nelle strade e nelle piazze della città. Concluderà l’evento la consegna del “Premio Historia Loci”, istituito dall’Associazione Sant’Antuono & le Battuglie di Pastellessa nel 2012 al fine di riconoscere tutte quelle persone ed enti che hanno contribuito in modo fattivo alla salvaguardia, alla trasmissione e alla valorizzazione della Festa di Sant’Antuono.
Sant’Antuono è il protettore dei fornai e dei pizzaiuoli, proclamata giornata mondiale della pizza. «Questa giornata sancisce in maniera forte che la valorizzazione delle metodiche di lavorazione dei nostri pizzaiuoli rappresenta un valore indiscutibile del prodotto, sintesi della dieta mediterranea. Oggi ancor di più bisogna ribadire l’unione e l’aggregazione di tutti i componenti del comparto pizza per far si che la pizzeria del territorio campano diventi non solo presidio di cultura enogastronomica ma anche di legalità e con il calore dei nostri forni sconfiggere la crisi economica e sanitaria da pandemia covid-19. Noi come sempre ci mettiamo la faccia a fianco dei nostri pizzaiuoli». Così ha dichiarato Rosario Lopa Portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo-Ambiente Acqua Agroalimentare Biodiversità Risorsa Mare Ristorazione Pesca e Servizi mns, già Delegato all’Agricoltura della Provincia di Napoli, Presidente Comitato Promozione e Valorizzazione della Pizza Napoletana, Rosario Lopa.
Una tradizione delle antiche famiglie delle pizzerie napoletane che, fino al 1924-1925, ogni 17 gennaio facevano mezza giornata di lavoro e poi se ne andavano tutti in gita fuori porta in un ristorante che era a Capodimonte, Colli Aminei, e lì festeggiavano Sant’Antuono accendendo un falò. Per l’occasione le pizzerie aderenti proporranno una Pizza speciale ed è stato istituito un premio per l’impegno per la promozione e la diffusione dell’arte internazionale del pizzaiuolo napoletano.

 

 

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