Ravello, in ricordo di Pasquale Palumbo ad un mese dalla scomparsa
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Ravello, in ricordo di Pasquale Palumbo ad un mese dalla scomparsa
E’ stato per me e per la comunità Ravellese e, non solo, un brutto colpo apprendere la triste notizia.
Purtroppo, per motivi diversi, NON ho potuto rendergli l’estremo saluto nè prendere parte alla sua cerimonia commemorativa nè partecipare alla nobile iniziativa dell’apposizione della sua mattonella commemorativa sulla cima del Monte Cerreto, cima a lui tanto cara, e di ciò ne chiedo scusa alla famiglia.
Inoltre provo immensa difficoltà a stilare queste poche righe commemorative. E’ da tempo, infatti, che ci penso ma solo oggi sono riuscito a trovarne il coraggio.
Chi era per me Pasquale Antonio!
Era un bambino quando io ero un adolescente e un adolescente quando, in giovane età, impartiva lezione di musica ai miei primi 2 figli.
Di lui ricordo allora che aspirava ad acquistare una motoretta e io lo accompagnai a Maiori dal rivenditore della Piaggio ma poi, che io sappia, non se ne fece più nulla,
Da adolescente lo ricordo non molto agile ma poi cominciò a fare lunghe passeggiate, corse e escursioni in montagna.
Nell’anno 2012/2013, grazie anche a un contributo della comunità europea, Lui, in prima linea, nella qualità allora di assessore comunale, con cadenza settimanale, organizzò e partecipò attivamente ad escursioni in gran parte sulla catena di monti lattari ma anche su altre località amene della nostra divina Costiera, alle quali io ho quasi sempre partecipato e alle quali faceva sempre seguito una eccellente ristorazione a cura dell’amico Antonio dell’Albergo Parsifal.
Di queste escursioni però ne ho il ricordo di una estremamente pericolosa e fu quella che dall’acqua del brecciaio scende a Gragnano.
In una di queste escursioni, scendendo per la via Maestra dei Villaggi da Agerola ad Amalfi, mi imbattei, per la prima volta nella mia vita e spero l’ultima, in un serpete lungo oltre 2 metri, con una circonferenza di circa 30/40 centimetri e presumibilmente di un peso di oltre un quintale ma completamente innocuo (forse un capo viperea),.
Successivamente ho partecipato ad altre escursioni, in sua compagnia, per il brindisi di fine d’anno sul monte Cerreto.
Ora caro Pasquale hai percorso in largo anticipo la tua ultima arrampicata, noi ti ringraziamo per quello che ci hai dato, a noi ci mancherai, ma soprattutto ci dispiace che alla tua famiglia che tanto aveva ancora bisogno del tuo contributo purtroppo NON potrai più essere di sostegno sia esso morale che materiale
Francesco Di Lieto